29/12/07

Uccisa Benazir Bhutto: si è spenta una voce libera nel mondo islamico


L’ex primo ministro aveva 54 anni ed era candidata alle prossime elezioni dell’8 gennaio

giovedì 27 dicembre 2007 di Nunzia Auletta

Uccisa in un attentato suicida a Rawalpindi, mentre si allontanava da un comizio elettorale del Pakistan People Party. La Bhutto era uno dei due candidati favoriti per le prossime elezioni legislative dell’8 gennaio, in cui avrebbe potuto riguadagnare la carica di Primo Ministro che aveva già ricoperto due volte, nel 1988 e nel 1993, e da cui era stata allontanata per accuse di corruzione.

Un duro colpo per la libertà e per la partecipazione politica delle donne nel mondo islamico. Un terremoto per la travagliata vita democratica del Pakistan, governato dal presidente Musharraf, che negli ultimi mesi aveva dichiarato lo stato di emergenza, e poi aveva accettato di dimettersi dalla sua posizione nell’esercito e di chiamare alle elezioni legislative che dovrebbere tenersi il prossimo 8 gennaio.

Benazir Bhutto era rientrata alla politica attiva nel suo paese solo nel mese di ottobre, dopo nove anni di esilio in Dubai. Le sue posizioni politiche filo-occidentali e la sua condizione di donna in un paese a maggioranza islamica, la rendevano un personaggio indesiderato dalle fazioni estremiste, che l’avevano minacciata di morte in ripetute occasioni.

Nonostante l’evidente pericolo a cui andava incontro, non aveva voluto rinunciare a partecipare alla vita politica del suo paese ed aveva raggiunto un accordo con Musharaff per poter candidarsi come leader del suo partito, il Pakistan People Party.

Negli ultimi giorni aveva anche incontrato il presidente afghano Karzai, con cui aveva stabilito tra le immediate priorità di un suo eventuale governo, la lotta contro il terrorismo e la cooperazione contro i movimenti estremisti.

L’attentato di cui ancora non è stata ricostruita con esattezza la dinamica, sarebbe stato perpetrato da un estremista, che avrebbe prima sparato cinque colpi di arma da fuoco contro l’ex primo ministro e poi si sarebbe fatto saltare in aria.

I sostenitori della Bhutto accusano il presidente Musharaff, ma sembrerebbe più plausibile la matrice terroristica, che con questo gesto estremo mirerebbe a gettare il paese in una stato di anarchia, facendo saltare il processo elettorale ed indebolendo ulteriormente la già fragile democrazia pakistana.


Nessun commento: