La gente è contraria agli screening e alla somministrazione di psicofarmaci ai bambini, e sostiene la nostra campagna come dimostrano le oltre 3000 firme che abbiamo raccolto finora. In Piemonte una legge simile a quella presentata in Trentino è stata approvata all'unanimità. È necessario tutto l'aiuto possibile perché venga approvata anche dalla Provincia di Trento.
Psicofarmaci ai bambini: che cosa fare?
Molte persone ci hanno chiesto che cosa possono fare. Ecco alcuni punti che riteniamo importanti. Ci sono molte altre azioni che si possono fare, e siamo disponibili a ricevere suggerimenti.
1) Informatevi
È importantissimo conoscere le informazioni sui pericoli di questo programma di screening, sugli psicofarmaci e sulla nostra campagna.
Vi invito a visitare questi siti:
www.perchenonaccada.org
2) Firmate la petizione
Potete firmare e far firmare la petizione on-line . Oppure potete passare ai nostri banchetti informativi. Le petizioni sono molto utili nelle visite con i politici locali, e per far approvare velocemente la legge contro gli screening e gli abusi di psicofarmaci. Nei siti di cui sopra potete trovare le informazioni sui prossimi banchetti.
3) Contattate i politici e giornali locali
Contattate o scrivete lettere ai politici e giornali locali. Nei siti di cui sopra potete trovare le informazioni necessarie da inviare. I sindaci, gli assessori, ecc. tengono delle udienze per il pubblico. Informatevi presso il comune e visitateli per informarli del problema. Siamo più che disponibili ad incontrare i politici locali. Sui siti ci sono i dati per contattarci se volete invitarci ad un appuntamento con un politico. Ci sono anche molti politici onesti che una volta capito il problema se ne prendono carico. Ma purtroppo non sono informati.
4) Aderite alla campagna
È possibile aderire alla campagna " Perché non accada anche in Italia" sia come associazione che personalmente. Per aderire cliccate qui. Sul sito troverete anche altre idee in merito a quello che potete fare.
5) Segnalateci gli abusi
Il CCDU non si occupa solo di informare le persone, ma assiste anche le vittime di abusi psichiatrici. Se avete delle informazioni sulla somministrazione di test ai bambini nelle scuole, abusi di psicofarmaci sui bambini o altri abusi, potete contattarci per essere aiutati. Forniamo anche assistenza legale e consulenza per la presentazione di denunce e per cause legali nei limiti delle nostre possibilità.
6) Fateci sapere quello che avete fatto
Se avete fatto qualsiasi azione fatecelo sapere. Questo ci da forza perché non ci sentiamo soli. Inoltre possiamo pubblicare queste notizie (con il vostro permesso) e invogliare altri ad aiutarci.
Quelle sopra sono le azioni più semplici da fare. Potete anche diventare membri del CCDU, fare delle donazioni, aiutarci sui banchetti per volantinare e informare la gente, ecc. Qualsiasi aiuto è ben accetto.
Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani Onlus
Sezione di Trento
Sito: www.ccdutrento.org
Via Valdesas 7 - Ischia, Fraz. Pergine Valsugana - 38050 – Trento (Italy)
Tel. +39 0461 532434 - +39 338 7185032
ccdutrento@tiscali.it
Sito Nazionale: www.ccdu.org
“Nella stessa stanza trovai scimmie, bambini, uomini e donne, tutti ammucchiati insieme (…) Erano, senza eccezione, la popolazione più sozza che avessi incontrato.”
Charles Loring Brace, The Dangerous Classes of
“Noi protestiamo contro l’ingresso nel nostro Paese di persone i cui costumi e stili di vita abbassano gli standard di vita americani e il cui carattere, che appartiene a un ordine di intelligenza inferiore, rende impossibile conservare gli ideali più alti della moralità e civiltà americana.”
Reports of tha Immigration Commission
“Alcuni uomini della Società Italiana dichiarano che le persone che arrivano in America (…) sono carbonari e banditi (…) così New York diventerà una colonia penale per i rifiuti dell’Italia.”
“Si suppone che l’Italiano sia un grande criminale. E’ un grande criminale. L’Italia è prima in Europa con i suoi crimini violenti (…) Di regola, i criminali italiani non sono ladri o rapinatori, sono accoltellatori e assassini.”
New York Times 14-5-1909
“Il coltello con cui taglia il pane (l’italiano) lo usa indifferentemente per tagliare l’orecchio o il dito a un altro dago. La vista del sangue gli è tanto comune come la vista del cibo che mangia!
J. Higham, Stranger in the Land,
Questi sono alcuni stralci di articoli che danno l’idea di come venissero considerati i nostri emigranti in America. Chi volesse saperne di più, troverà tanta letteratura che parla di impiccagioni, eccidi, linciaggi ai danni degli Italiani che, nella scala dei malfattori erano secondi solo ai negri.
Riporto queste note perché rimango colpito da quanto sta avvenendo a Roma (e non solo) nei campi Rom distrutti dalle ruspe e con centinaia di persone scacciate da un Governo di sinistra (?) alla faccia della democrazia. Credo che tutti conoscano i fatti: un assassino-idiota Rumeno uccide una povera donna per (così pare) derubarla. Il tizio (che stranamente non fugge) è subito preso dalle Forze dell’ordine e due giorni dopo è scacciata anche tutta la comunità. E mi chiedo: è stata espulsa anche la donna, anche lei Rumena, che lo ha denunciato?
Un assioma è sicuramente vero: se una massa si muove, porterà con sé anche una percentuale di delinquenti. Questo vale per un popolo ma anche per i tifosi allo stadio. I furfanti raggiungono sempre percentuali variabili.
Danno da pensare anche le interviste alla colonia degli Albanesi che tengono a sottolineare la diversità dai Rumeni e gli zingari Italiani dai Marocchini e i Rumeni non zingari che prendono le distanze dagli altri… che tristezza. Ogni popolo, ogni etnia prende le distanze dagli altri, come a dire: “noi non siamo come loro”.
E ancora mi tornano alla mente altre parole di alcuni personaggi che, negli anni 60-70 arringavano la folla sottolineando le malefatte dei meridionali immigrati al nord ai danni della brava gente. E anche allora il linguaggio era lo stesso: “Non sono come noi, ci portano via il lavoro, sono delinquenti, sono fannulloni e sporchi, peggio dei porci…”. No, non sto esagerando, queste parole le ho proprio ascoltate in Veneto.
Mi rivolgo quindi al lettore meno ingenuo, più attento, più critico: non ti avvedi di quanto tentino di manipolarti? Ogni volta che accade qualcosa di criminoso c’è sempre qualcuno che grida “al lupo”, per fare dimenticare malefatte che a volte nascono in casa nostra. Gli abusi sui minori, sui più deboli, per esempio, avvengono nell’80% dei casi nelle nostre sane famiglie, eppure non ho mai visto tanto accanimento, tanto sgomento come in altre vicende. “Accade anche da noi, ma accade di meno” si dice e con questa scusa copriamo i nostri imbarazzi, i nostri razzismi.
Mi accorgo che questa lettera non può spiegare né chiarire un’acca, perché mille pagine non basterebbero e in fondo non credo di essere in grado di risolvere nulla né nulla ho da insegnare. Voglio però esortare la gente, la cosiddetta brava gente a fare uno sforzo: è vero, siamo circondati dai delinquenti, ma aggiustatevi gli occhiali e osservate meglio questi urlatori di catastrofi, scoprirete che molti di loro sono i farabutti che vorreste cacciare, che il crimine non è solo quello facilmente evidenziato dalla cronaca più becera che di questo si nutre e noi nutriamo infami che da una parte ci mettono in guardia dalle invasioni barbariche e dall’altra commettono le peggiori infamie. E a volte sono Friulani. Incredibile ma vero.
Una povera donna è stata massacrata a Roma da un assassino e centinaia di donne, uomini, vecchi, bambini ne stanno pagando le conseguenze e molta “brava gente” sta gongolando tranquillizzata.
Il razzismo è una delle peggiori malattie della nostra società.