30/03/09

Check out "il nuovo video-shock della brutalità della polizia cinese in Tibet" su Candle4Tibet

Chinese Police Brutality In Tibet Exposed.

Please check out this video and make sure you spread it around in your networks.

Free Tibet ! Svaha !

Shocking New Video Of Chinese Police Brutality In Tibet
Shocking New Video Of Chinese Police Brutality In Tibet
more news about Tibet on youtube ... http://www.youtube.com/ljbonner http://www.youtube.com/TheRealChina
Video link:
Shocking New Video Of Chinese Police Brutality In Tibet

About Candle4Tibet
One of a Kind Network. All About Tibet - Video, Music, Images, Blogs, Groups. CFT is a non-profit, non-violent campaign for a free TIBET.
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You Tube è inaccessibile dalla Cina.
Le ragioni della censura non sono note.
In passato i controllori delle rete cinese hanno bloccato singoli video.
Una lunga serie di blog cinesi ed americani sono inaccessibili, cosi’ come quelli filo-tibetani e qualsiasi altro sito sia ritenuto dannoso.
Il portavoce del ministero degli esteri Qin Gang ha affermato di non essere al corrente della chiusura del sito.

UPDATE: Secondo la Bbc, Youtube sarebbe stato oscurato dopo la messa in rete di video che mostrano soldati cinesi pestare monaci tibetani indifesi.

25/03/09

GAZA - Restiamo Umani - dicembre 2008 gennaio2009 - di Vittorio Arrigoni

Cari Hermanos,
il nostro adagio "RESTIAMO UMANI" ,
diventa un libro.

E all'interno del libro il racconto di tre settimane di massacro,
scritto al meglio delle mie possibilità,
in situazioni di assoluta precarietà,
spesso trascrivendo l'inferno circostante su un taccuino sgualcito
piegato sopra un'ambulanza in corsa a sirene spiegate,
o battendo ebefrenico i tasti su di un computer di fortuna
all'interno di palazzi scossi come pendoli impazziti da esplosioni tutt'attorno.
Vi avverto che solo sfogliare questo libro potrebbe risultare pericoloso,
sono infatti pagine nocive, imbrattate di sangue,
impregnate di fosforo bianco,
taglienti di schegge d'esplosivo.
Se letto nella quiete delle vostre camere da letto rimbomberanno i muri
delle nostre urla di terrore,
e mi preoccupo per le pareti dei vostri cuori
che conosco come non ancora insonorizzate dal dolore.

Mettete quel volume al sicuro,
vicino alla portata dei bambini,
di modo che possano sapere sin da subito di un mondo a loro poco distante, dove l'indifferenza e il razzismo fanno a pezzi loro coetanei come fossero bambole di pezza.
In modo tale che possano vaccinarsi già in età precoce
contro questa epidemia di violenza verso il diverso e ignavia dinnanzi all'ingiustizia.
Per un domani poter restare umani.

I proventi dell'autore,
vale dire Vittorio Arrigoni,
me medesimo,
andranno INTERAMENTE alla causa dei bambini di Gaza sopravvissuti all'orrenda strage,
affinché le loro ferite possano rimarginarsi presto (devolverò i miei utili e parte di quelli de Il Manifesto al Palestinian Center for Democracy and Conflict Resolution, sito web:
http://www.pcdcr.org/eng/ , per finanziare una
serie di progetti ludico-socio-assistenziali rivolti ai bimbi rimasti gravemente feriti o traumatizzati ).

Nonostante offerte allettanti come una tournee in giro per l'Italia con Noam Chomsky, ho deciso di rimanere all'inferno,
qui a Gaza.
Non esclusivamente perché comunque mi è molto difficile evacuare da questa prigione a cielo aperto (un portavoce del governo israeliano ha affermato :"e' arrivato via mare, dovrà uscire dalla Striscia via mare"), ma soprattutto perché qui ancora c'è da fare, e molto, in difesa dei diritti umani violati su queste lande spesso dimenticate.

Non avremo certo gli stessi spazi promozionali di un libro su Cogne di Bruno Vespa o una collezione di lodi al padrone di Emilio Fede,
da qui nasce la mia scommessa,
sperando si riveli vincente.

Promuovere il mio libro da qui, con il supporto di tutti coloro che mi hanno
dimostrato amicizia, fratellanza, vicinanza, empatia.
Vi chiedo di comprare alcuni volumi e cercare di rivenderli se non porta a porta quasi, ad amici e conoscenti, colleghi di lavoro, compagni di università, compagni di
volontariato, di vita, di sbronza.
E più in là ancora, proporlo a biblioteche,
agguerrite librerie interessate ad un progetto di verità e solidarietà.
Andarlo a presentare ai centri sociali e alle associazioni culturali vicino a dove state.

Si potrebbero organizzare dei readings nelle varie città, (io potrei intervenire telefonicamente, gli eventi sarebbero pubblicizzati su Il Manifesto, sui nostri blog e aggiro per internet)
e questo potrebbe essere anche una interessante occasione per contarsi, conoscersi,
legarsi.
Non siamo pochi, siamo tanti,
e possiamo davvero contare,
credetemi.

Il libro lo trovate fin d'oggi nelle edicole con Il Manifesto,
e fra due settimane nelle librerie.

Confido in voi,
che confidate in me,
non per i morti
ma per i feriti a morte di questa orrenda strage.

Un abbraccio grande come il Mediterraneo che separandoci, ci unisce.

Restiamo umani.

vostro mai domo

Vik

Per ordinare online i libri:

http://www.manifestolibri.it/vedi_autori.php?autor=Vittorio%20Arrigoni#

fonte: guerrilla radio dixit del 20/03/2009

24/03/09

URGENTE: Firma contro la repressione cinese in Tibet

Sabato, 21 marzo.
Più di un migliaio di tibetani hanno protestato in Ragya, una città nella parte orientale del Tibet, dopo che un giovane monaco chiamato Tashi Sangpo si è buttato nel fiume Machu (Fiume Giallo). Quando ha assunto questo atto disperato, Tashi era in custodia della polizia per la raccolta di notizie di bandiera tibetana in cima il monastero e la distribuzione di volantini pro-indipendenza del10 marzo. Anche se Tashi non è atao ritrovatoi, i tibetani della zona dicono che è improbabile che possa sopravvivere data la forza del fiume.

Ci sono rari filmati della protesta fatti col cellulare che filmano questo incidente. Guarda il filmato. Leggi la dichiarazione del SFT per saperne di più (è in inglese).

Venerdì scorso, il governo tibetano in esilio ha pubblicato un video, compresi i filmati di contrabbando fuori dal Tibet, che conferma come le forze cinesi sono state usate con estrema violenza contro i tibetani in seguito alle proteste del marzo 2008.

Guarda il video completo. *** Attenzione: Il video contiene immagini estremamente dure e violente!.

Questo preoccupante video ci mostra l'inimmaginabile e duratura sofferenza dei tibetani nelle mani delle autorità cinesi. Ma le nostre azioni sono in grado di dimostrare loro che non sono soli.

In questo momento buio, è essenziale che noi teniamo i riflettori internazionali sul Tibet e far pressione su Pechino per fermare la sua violenta repressione.

AGIRE

Avvisa il tuo rappresentanti del governo sulle recenti proteste in Tibet ed i leader a livello mondiale chiamati a sollevare la questione direttamente con il presidente cinese Hu Jintao in occasione del prossimo incontro del G20 a Londra il 2 aprile.

Registrati con una mail c/o Arcivescovo Desmond Tutu e altri premi Nobel e celebrità a sostegno del popolo tibetano. Una volta che 100.000 persone avranno firmato la lettera, sarà consegnato alle autorità cinesi. Visualizza il firmatario di un elenco aggiornato il numero di firme. Chiedete ai vostri familiari, amici, che partecipino a questa campagna umanitaria.

Dillo al mondo, con le parole, quello che 50 anni di occupazione cinese ha significato per voi (se siete tibetano) o per il popolo tibetano (se sei un sostenitore del Tibet). Inviaci un video o una dichiarazione scritta che si può postare sul blog SFT in risposta alle indicazioni della Cina che ha "liberato" il Tibet.

Grazie per aver scelto di agire per il Tibet in questo momento critico,
Lhadon, Tendor, Kate, Heather, Chand and all of us at SFT HQ

Visita il sito indicato di seguito per dire ai tuoi amici su questo.
Tell-a-friend!

22/03/09

Diciamola tutta 07 - Questa crisi è un vantaggio per molti, bisogna saperne approfittare


Nelle TV via cavo, in questi giorni si sprecano le interviste alle persone che girano per negozi. Molti sembrano contenti perchè "dicono" questa crisi ha fatto abbassare i prezzi e quindi "finalmente" si compra bene. Alcuni di voi si sono sentiti presi per il culo da queste interviste, le hanno considerate un offesa senza ritegno a chi non arriva a fine mese, a chi è rimasto senza lavoro, e a quelli (tantissimi) che non possono permettersi nemmeno di fare la spesa al supermercato. Per questo, ci sono arrivate in redazione centinaia di segnalazioni. Niente paura. Anche noi andremo a verificare se le persone sono contente perchè si sono abbassati i prezzi, magari se troviamo un pulloverino color porta chiusa in "super offerta" lo prendiamo eh!

Visita il sito: http://www.diciamolatutta.tv

Intervista a Giorgio Cremaschi

Intervista a Giorgio Cremaschi, Segretario Nazionale FIOM-CGIL.
Si parla della Crisi Economica Europea, e del ruolo del sindacato a livello nazionale.
Intervista realizzata Giovedì 12 Marzo a Modena da Flavio Novara di Alkemia.

Visita il sito: http://nuke.alkemia.com/


Petizione: appoggia ancora la Birmania

Avaaz.org - The World in ActionCari amici,
I pacifici attivisti birmani a favore della democrazia si stanno appellando al Segretario Generale dell'ONU Ban Ki Moon per assicurare il rilascio dei prigionieri politici. Appoggiali -

Il leader democratico birmano e vincitore del Premio Nobel per la Pace, Aung San Suu Kyi, ha trascorso gli ultimi 13 anni detenuta dalla giunta militare birmana. Lei e migliaia di monaci e studenti sono stati imprigionati per aver sfidato coraggiosamente il loro regime brutale con appelli alla democrazia. Questa settimana un barlume di speranza si è acceso per il loro rilascio, e per noi è tempo di appoggiarli.

Mettendo a rischio la propria incolumità parlando dei propri amici detenuti, questa settimana gli attivisti birmani hanno richiesto il rilascio di Aung San Suu Kyi e di tutti i prigionieri politici ed hanno lanciato un appello al mondo affinché li aiutasse. Dal momento che la crisi economica globale rende il flusso di aiuti più essenziale, i generali birmani stanno diventando più vulnerabili alla pressione internazionale, ma abbiamo bisogno di una valanga di firme al Segretario Generale dell'ONU Ban Ki Moon per far in modo che questa diventi una priorità assoluta. Segui il link per firmare la petizione, ed inoltra questa email per assicurare che lei ed i suoi compagni detenuti siano liberati:

http://www.avaaz.org/it/free_burma_political_prisoner s

Gli organizzatori birmani hanno stabilito un obiettivo di 888,888 firme. Il numero 8 è significativo nella cultura birmana, e la giunta al potere è estremamente superstiziosa - un numero così alto e significativo può avere un'influenza speciale su di loro. Ma questo tema non compare nei titoli dei giornali, così per raggiungere i nostri numeri abbiamo bisogno di inoltrare questa email e persuadere i nostri amici ad aiuare.

Aung San Suu Kyi è il volto internazionale della lotta per la democrazia in Birmania. E' stata detenuta numerose volte a partire dal 1988. Adesso è agli arresti domiciliari e non le è permesso alcun contatto con il mondo esterno.

Ma la crescente pressione internazionale sta funzionando -- A dicembre, 112 ex presidenti e primi ministri di 50 paesi hanno inviato una lettera al Segretario Generale dell'ONU Ban Ki-moon sollecitandolo a fare pressioni per il rilascio di tutti i prigionieri politici, e 20 prigionieri politicisono stati rilasciati a febbraio dopo che una delegazione delle Nazioni Unite aveva visitato il paese.

Le fonti adesso riferiscono che il regime militare ha paura di questo appello online massiccio e unificato all'ONU --più di 160 gruppi birmani in 24 paesi stanno partecipando alla campagna. Ma è necessario che tutti noi e tutti ii nostri amici firmino la petizione per attirare l'attenzione di Ban Ki Moon. Avaaz ha già agito in precedenza per la Birmania -- possiamo farlo di nuovo. Clicca qui per fermare gli a rresti e la brutalità:

http://www.avaaz.org/it/free_burma_political_prisoners

Questa è una di quelle occasioni in cui se agiamo in numero sufficiente possiamo fare veramente la differenza. Unisciti ai coraggiosi attivisti democratici birmani detnuti e nascosti ed aiuta a porre fine a questa violenta repressione.

Con speranza e solidarietà,

Alice, Ricken, Pascal, Graziela, Veronique, Iain, Paul, Luis, Paula, Brett, l'intero team Avaaz e cultcorner.info + PropoitQmò.

Fonti:
http://www.adnkronos.com/IGN/Esteri/?id=3.0.3101551735
http://www.sudestasiatico.com/2009/03/13/myanmar-ong-lanciano-campagna-per-liberazione-prigionieri-politici/
http://it.peacereporter.net/articolo/14146/Myanmar,+il+regime+stringe+la+morsa
http://www.amnesty.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/340

18/03/09

Contro la crisi, il primo miracolo del Governo! W L'ITALIA!!!

Appalto unificato ristorante-bar e la ditta ritocca il listino
I prezzi scendono del 20%, il caffè a quaranta centesimi
I questori: sul bilancio effetto zero.
I servizi di ristorazione nel 2008 sono costati quasi un milione e mezzo di euro.

ROMA - La pasta al ragù di ieri dicono fosse ben condita e cotta al punto giusto. E pagarla 1,50 centesimi anziché 1,80 l’ha resa ancora più buona. Carne tenerissima e speziata come si deve per il roast beef servito per secondo. Due euro e non più 2,50. E che dire del caffè? Precipitato a 42 centesimi anziché i 50 pagati fino a venerdì scorso (e che nel famoso bar accanto Palazzo Madama vola a 1 euro per i comuni mortali). Da oggi, quando come ogni martedì torneranno al lavoro dal lungo weekend, i 315 senatori si imbatteranno nella novità che di questi tempi vale doppio: sconto del 20% per tutti i prodotti serviti in buvette.

Sì, la novità è quella: dentro il palazzo che è stato dei Medici e di Margherita d’Austria e che ospita uno dei due rami del Parlamento, a differenza di quanto accade fuori e a dispetto delle indennità complessiva da 14 mila euro dei suoi inquilini - i prezzi da ieri mattina anziché aumentare sono diminuiti. Svolta che matura nel giorno in cui crollano le borse, vengono ufficializzati il tracollo del pil 2008 e l’inflazione all’1,6%, insomma fa un certo effetto. Ma va pure detto che al “miracolo” del Senato non corrisponderà un aggravio per le casse pubbliche.

L’aggiornamento al contrario del prezziario, si affrettano a precisare i senatori questori, è dovuto all’avvicendamento nella gestione della buvette. Infatti, da ieri è subentrata alla vecchia ditta quella stessa multinazionale “Compass group” che già gestiva da 15 anni il ristorante dei senatori. Prezzi “politici” anche lì, com’è noto, fermi però da qualche tempo.


Invece, al bar del primo piano di fronte l’aula, accessibile solo a senatori, funzionari e giornalisti, tac, si taglia di un quinto. Mantenendo ferma per il momento la voce di spesa del bilancio di Palazzo Madama, che per la voce “ristorazione dei senatori” nel 2008 ha comportato un esborso da 1 milione 427 mila euro.

“No, la crisi con le riduzione non c’entra. Abbiamo affidato per cinque mesi la gestione a una società che garantiva il medesimo servizio con costi ridotti - spiega il questore Benedetto Adragna (Pd) - C’è già un bando di gara che tra poco tempo ci consentirà di affidare tutti i servizi di ristorazione al medesimo soggetto, con un notevole risparmio”. In attesa, subentra la Compass group. “La nostra è una multinazionale, sia chiaro - precisa il direttore del ristorante e della buvette, Giovanni Moralli - e grazie a una serie di economie interne, grazie alle cucine del ristorante di cui già disponiamo nell’edificio, abbiamo potuto garantire l’ulteriore sconto sui prezzi. Partecipiamo alla gara e speriamo dunque di restare”.

Il ribasso è minimo ma si nota, considerate le cifre già modeste. Elenca il direttore, giusto per farsi un’idea: una spremuta da 1,20 euro a 92 centesimi; panino col prosciutto da 1,50 a 1,17; il tramezzino da 1,20 euro a 96 centesimi; il cappuccino da 0,70 a 58; il the con fette biscottate, gettonatissimo al pomeriggio dalle onorevoli senatrici, da 1 euro a 84 centesimi. E poi tutto giù del 20%, appunto, il liquore come l’aperitivo a 0,93, il pasticcino a 0,46, la birra a 1,60.

“La cosa veramente scandalosa è che noi, al bar dei dipendenti al piano di sotto, riservato ai lavoratori, pagheremo adesso di più” lamentava un impiegato ieri pomeriggio sventolando tanto di scontrino. Poca cosa in più: la spremuta giù costa 1,10 euro, il cappuccino 0,60, roba di pochi centesimi, ma è il segnale che a loro no va.

“Diciamo la verità, non sono quei pochi centesimi che d’ora in poi risparmieremo che cambieranno la vita di noi senatori - prova a minimizzare una vecchia guardia come Carlo Vizzini (Pdl), presidente della commissione Affari costituzionali - Chi mangia in buvette, contrariamente a quanto si pensa fuori, è un disperato come me, che mangia sempre in piedi come un cavallo perché non ha il tempo di sedere al ristorante. Detto questo, certo, è un’operazione virtuosa a costo zero per il Senato che rischia però di avere un pessimo impatto all’esterno. Si ritirerà fuori la storia della casta. Il momento magari non era dei migliori, ma conta il fatto che sia a costo zero”.

Sorpreso il dipietrista Francesco “Pancho” Pardi. “Ma sul serio hanno tagliato i prezzi? Ma erano già bassi! Non è che ne avessimo bisogno, inviterei i vertici del Senato a risparmiare, sì, ma in settori più strategici che non a vantaggio della nostra pausa caffè”.

3 marzo 2009

Né petrolio né carbone soltanto il sole può darci energia!

Sì al nucleare innovativo con piccole centrali senza uranio Ma non esiste un nucleare sicuro o a bassa produzione di scorie
Rubbia: "Né petrolio né carbone soltanto il sole può darci energia"
di GIOVANNI VALENTINI

GINEVRA - Petrolio alle stelle? Voglia di nucleare? Ritorno al carbone? Fonti rinnovabili? Andiamo a lezione di Energia da un docente d'eccezione come Carlo Rubbia, premio Nobel per la Fisica: a Ginevra, dove ha sede il Cern, l'Organizzazione europea per la ricerca nucleare. Qui, a cavallo della frontiera franco-svizzera, nel più grande laboratorio del mondo, il professore s'è ritirato a studiare e lavorare, dopo l'indegna estromissione dalla presidenza dell'Enea, il nostro ente nazionale per l'energia avviluppato dalle pastoie della burocrazia e della politica romana.

Da qualche mese, Rubbia è stato nominato presidente di una task-force per la promozione e la diffusione delle nuove fonti rinnovabili, "con particolare riferimento - come si legge nel decreto del ministro dell'Ambiente, Alfonso Pecoraro Scanio - al solare termodinamico a concentrazione". Un progetto affascinante, a cui il premio Nobel si è dedicato intensamente in questi ultimi anni, che si richiama agli specchi ustori di Archimede per catturare l'energia infinita del sole, come lo specchio concavo usato tuttora per accendere la fiaccola olimpica. E proprio mentre parliamo, arriva da Roma la notizia che il governo uscente, su iniziativa dello stesso ministro dell'Ambiente e d'intesa con quello dello Sviluppo Economico, Pierluigi Bersani, ha approvato in extremis un piano nazionale per avviare anche in Italia questa rivoluzione energetica.

Prima di rispondere alle domande dell'intervistatore, da buon maestro Rubbia inizia la sua lezione con un prologo introduttivo. E mette subito le carte in tavola, con tanto di dati, grafici e tabelle.

Il primo documento che il professore squaderna preoccupato sul tavolo è un rapporto dell'Energy Watch Group, istituito da un gruppo di parlamentari tedeschi con la partecipazione di scienziati ed economisti, come osservatori indipendenti. Contiene un confronto impietoso con le previsioni elaborate finora dagli esperti della IEA, l'Agenzia internazionale per l'energia. Un "outlook", come si dice in gergo, sull'andamento del prezzo del petrolio e sulla produzione di energia a livello mondiale. Balzano agli occhi i clamorosi scostamenti tra ciò che era stato previsto e la realtà.

Dalla fine degli anni Novanta a oggi, la forbice tra l'outlook della IEA e l'effettiva dinamica del prezzo del petrolio è andata sempre più allargandosi, nonostante tutte le correzioni apportate dall'Agenzia nel corso del tempo. In pratica, dal 2000 in poi, l'oro nero s'è impennato fino a sfondare la quota di cento dollari al barile, mentre sulla carta le previsioni al 2030 continuavano imperterrite a salire progressivamente di circa dieci dollari di anno in anno. "Il messaggio dell'Agenzia - si legge a pagina 71 del rapporto tedesco - lancia un falso segnale agli uomini politici, all'industria e ai consumatori, senza dimenticare i mass media".

Analogo discorso per la produzione mondiale di petrolio. Mentre la IEA prevede che questa possa continuare a crescere da qui al 2025, lo scenario dell'Energy Watch Group annuncia invece un calo in tutte le aree del pianeta: in totale, 40 milioni di barili contro i 120 pronosticati dall'Agenzia. E anche qui, "i risultati per lo scenario peggiore - scrivono i tedeschi - sono molto vicini ai risultati dell'EWG: al momento, guardando allo sviluppo attuale, sembra che questi siano i più realistici". C'è stata, insomma, una ingannevole sottovalutazione dell'andamento del prezzo e c'è una sopravvalutazione altrettanto insidiosa della capacità produttiva.

Passiamo all'uranio, il combustibile per l'energia nucleare. In un altro studio specifico elaborato dall'Energy Watch Group, si documenta che fino all'epoca della "guerra fredda" la domanda e la produzione sono salite in parallelo, per effetto delle riserve accumulate a scopi militari. Dal '90 in poi, invece, la domanda ha continuato a crescere mentre ora la produzione tende a calare per mancanza di materia prima. Anche in questo caso, come dimostra un grafico riassuntivo, le previsioni della IEA sulla produzione di energia nucleare si sono fortemente discostate dalla realtà.

Che cosa significa tutto questo, professor Rubbia? Qual è, dunque, la sua visione sul futuro dell'energia?
"Significa che non solo il petrolio e gli altri combustibili fossili sono in via di esaurimento, ma anche l'uranio è destinato a scarseggiare entro 35-40 anni, come del resto anche l'oro, il platino o il rame. Non possiamo continuare perciò a elaborare piani energetici sulla base di previsioni sbagliate che rischiano di portarci fuori strada. Dobbiamo sviluppare la più importante fonte energetica che la natura mette da sempre a nostra disposizione, senza limiti, a costo zero: e cioè il sole che ogni giorno illumina e riscalda la terra".

Eppure, dagli Stati Uniti all'Europa e ancora più nei Paesi emergenti, c'è una gran voglia di nucleare. Anzi, una corsa al nucleare. Secondo lei, sbagliano tutti?
"Sa quando è stato costruito l'ultimo reattore in America? Nel 1979, trent'anni fa! E sa quanto conta il nucleare nella produzione energetica francese? Circa il 20 per cento. Ma i costi altissimi dei loro 59 reattori sono stati sostenuti di fatto dal governo, dallo Stato, per mantenere l'arsenale atomico. Ricordiamoci che per costruire una centrale nucleare occorrono 8-10 anni di lavoro che la tecnologia proposta si basa su un combustibile, l'uranio appunto, di durata limitata. Poi resta, in tutto il mondo, il problema delle scorie".

Ma non si parla ormai di "nucleare sicuro"? Quale è la sua opinione in proposito?
"Non esiste un nucleare sicuro. O a bassa produzione di scorie. Esiste un calcolo delle probabilità, per cui ogni cento anni un incidente nucleare è possibile: e questo evidentemente aumenta con il numero delle centrali. Si può parlare, semmai, di un nucleare innovativo".

In che cosa consiste?
"Nella possibilità di usare il torio, un elemento largamente disponibile in natura, per alimentare un amplificatore nucleare. Si tratta di un acceleratore, un reattore non critico, che non provoca cioè reazioni a catena. Non produce plutonio. E dal torio, le assicuro, non si tira fuori una bomba. In questo modo, si taglia definitivamente il cordone fra il nucleare militare e quello civile".

Lei sarebbe in grado di progettare un impianto di questo tipo?
"E' già stato fatto e la tecnologia sperimentata con successo su piccola scala. Un prototipo da 500 milioni di euro servirebbe per bruciare le scorie nucleari ad alta attività del nostro Paese, producendo allo stesso tempo una discreta quantità di energia".

Ora c'è anche il cosiddetto "carbone pulito". La Gran Bretagna di Gordon Brown ha riaperto le sue miniere e negli Usa anche Hillary Clinton s'è detta favorevole...
"Questo mi ricorda la storia della botte piena e della moglie ubriaca. Il carbone è la fonte energetica più inquinante, più pericolosa per la salute dell'umanità. Ma non si risolve il problema nascondendo l'anidride carbonica sotto terra. In realtà nessuno dice quanto tempo debba restare, eppure la CO2 dura in media fino a 30 mila anni, contro i 22 mila del plutonio. No, il ritorno al carbone sarebbe drammatico, disastroso".

E allora, professor Rubbia, escluso il petrolio, escluso l'uranio ed escluso il carbone, quale può essere a suo avviso l'alternativa?
"Guardi questa foto: è un impianto per la produzione di energia solare, costruito nel deserto del Nevada su progetto spagnolo. Costa 200 milioni di dollari, produce 64 megawatt e per realizzarlo occorrono solo 18 mesi. Con 20 impianti di questo genere, si produce un terzo dell'elettricità di una centrale nucleare da un gigawatt. E i costi, oggi ancora elevati, si potranno ridurre considerevolmente quando verranno costruiti in gran quantità".

Ma noi, in Italia e in Europa, non abbiamo i deserti...
"E che vuol dire? Noi possiamo sviluppare la tecnologia e costruire impianti di questo genere nelle nostre regioni meridionali o magari in Africa, per trasportare poi l'energia nel nostro Paese. Anche gli antichi romani dicevano che l'uva arrivava da Cartagine. Basti pensare che un ipotetico quadrato di specchi, lungo 200 chilometri per ogni lato, potrebbe produrre tutta l'energia necessaria all'intero pianeta. E un'area di queste dimensioni equivale appena allo 0,1 per cento delle zone desertiche del cosiddetto sun-belt. Per rifornire di elettricità un terzo dell'Italia, un'area equivalente a 15 centrali nucleari da un gigawatt, basterebbe un anello solare grande come il raccordo di Roma".

Il sole, però, non c'è sempre e invece l'energia occorre di giorno e di notte, d'estate e d'inverno.
"D'accordo. E infatti, i nuovi impianti solari termodinamici a concentrazione catturano l'energia e la trattengono in speciali contenitori fino a quando serve. Poi, attraverso uno scambiatore di calore, si produce il vapore che muove le turbine. Né più né meno come una diga che, negli impianti idroelettrici, ferma l'acqua e al momento opportuno la rilascia per alimentare la corrente".

Se è così semplice, perché allora non si fa?
"Il sole non è soggetto ai monopoli. E non paga la bolletta. Mi creda questa è una grande opportunità per il nostro Paese: se non lo faremo noi, molto presto lo faranno gli americani, com'è accaduto del resto per il computer vent'anni fa".

(30 marzo 2008)



17/03/09

Tibet: metti fine al blocco delle telecomunicazioni

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Cari amici,

I Tibetani che affrontano il blocco delle telecomunicazioni imposto dal governo Cinese sono tagliati fuori dal resto del mondo.
A 50 anni dalla fuga del Dalai Lama in India, una cortina oscura sta calando sul Tibet -- giornalisti stranieri trattenuti ed espulsi, truppe armate che pattugliano le strade, cittadini imprigionati per motivi politici. Eppure molte di queste violazioni non si sapranno nel mondo perchè le comunicazioni sono state interrotte.

Senza il nostro supporto immediato, coloro che stanno creando passaggi vitali nella cortina della censura non saranno in grado di avvisare i media o gli altri Tibetani delle sparizioni e del venir meno dei diritti umani. Comunicazioni ben aperte sono la migliore assicurazione per prevenire altre violazioni in futuro.

Fai una donazione oggi, e aiuta a garantire che il flusso di informazioni, così importante per i Tibetani, non si arresti del tutto:

https://secure.avaaz.org/it/tibet_stop_the_blackout

Una donazione anche piccola può avere un impatto grande:
  • Con soli 70€ possiamo far trasmettere per un’intera ora Voice of Tibet radio network, che fornisce notizie imparziali su tutto l'altopiano tibetano
  • 20€ a testa da solo 100 di noi danno l'accesso ad una nuova tecnologia che permette ai Tibetani di evitare la censura e comunicare la propria condizione senza correre rischi, sia all'interno che con il resto del mondo
  • Con 76€ a testa da solo 100 di noi si può contribuire a rendere efficiente un trasmettitore radio appena oltre il confine in India, così che possa trasmettere con un segnale potente in Tibet e in Cina per un mese.
Solo libertà di informazione e dialogo fra Tibetani e Cinesi possono contribuire a trovare una soluzione duratura e pacifica al problema del Tibet. Clicca qui sotto adesso per dare un contributo :

https://secure.avaaz.org/it/tibet_stop_the_blackout

La situazione è difficile, e alcuni rapporti segnalano che sta peggiorando. Il governo Cinese ha addirittura tagliato i network telefonici per impedire ai Tibetani di organizzarsi, e ha bloccato i loro contatti con il mondo esterno - inclusi quelli con i progressisti Cinesi. Se non aiutiamo i Tibetani a procurarsi tecnologia efficace per aggirare il blocco delle comunicazioni, la loro condizione sarà nascosta da un muro inaccessibile.

Stazioni radio, bloggers e strumenti adeguati per evitare la censura sono come fari antinebbia nell'oscurità - e vitali per la sopravvivenza del popolo Tibetano. Ecco ciò che dice il Dalai Lama a proposito della radio Voice of Tibet – che il tuo supporto oggi può aiutare a rimanere in onda:

"Questa è l'unica radio in lingua Tibetana e con uno staff Tibetano, che consenta a noi [Tibetani] di commentare dal nostro punto di vista avvenimenti che ci riguardano.... Apprezzerei se [...] organizzazioni e individui a noi amiche aiutassero Voice of Tibet a continuare a funzionare..."

Fai una donazione oggi e aiuta programmi di importanza cruciale come questo a sopravvivere – non sono mai stati così urgenti:

https://secure.avaaz.org/it/tibet_stop_the_blackout

La libertà di informazione è vitale per la sopravvivenza della cultura Tibetana e un ingrediente fondamentale per raggiungere l'autonomia del Tibet. E' anche il modo per raggiungere i progressisti Cinesi in Cina, molti dei quali stanno cercando prospettive e informazioni diverse. Come comunità globale possiamo aiutare a far arrivare le informazioni per i Tibetani, i Cinesi e coloro che stanno al di là della cortina.

Con speranza,

Brett, Ricken, Alice, Paul, Graziela, Ben, Paula, Luis, Pascal, Veronique, Iain, Milena e il resto del team Avaaz

P.S. Considera una donazione per supportare organizzazioni come Voice of Tibet in questo momento particolare. Oggi hanno bisogno del nostro supporto più che mai. Anche una piccola donazione farà molta strada: https://secure.avaaz.org/it/tibet_stop_the_blackout

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14/03/09

Ho fatto un lungo sogno... e sono andato a rubare!


… dove si scopriva che "Il disegno di legge del senatore Franco Orsi "

serviva soprattutto per tenersi buoni i cacciatori ed anzi aumentare il numero (ottime guardie padane), ed incentivare la vendita di armi, favorendo quegli imprenditori che avevano “donato” il voto; un flash del sogno dove entro in armeria: per armarmi anch'io? No!! per acquistare dei costosissimi giubbetti antiproiettile per me e per i miei cani, sì, perché a noi ci garba tantissimo andare a camminare e giocare nei campi, all'aria aperta. Alla cassa la sorpresa quando consegno fiducioso il bancomat: non ho soldi! Sì perché sono già tre o quattro mesi che sono in cassa integrazione, ma non hanno ancora versato i soldi sul conto; ok niente giubbetti cari amici cani, vuol dire che ce ne staremo barricati in casa! Anzi ora devo vedere se trovo qualche lavoretto in nero, così, per poter sopravvivere, faccio un paio di telefonate e vedrete che combino... cazzo non ho credito sul cellulare! L'auto? Siii ! E la benza? .. intanto con senso di sconfitta me ne torno a casa, oh! Ma quanta posta! 4 bollette, tre solleciti di pagamenti e... LO SFRATTO! È chiaro, me l'aspettavo, se non lavoro, come faccio a pagar l'affitto?

Ed il sogno cambia episodio:

sono dentro un cartone, impaurito, i miei cani abbaiamo impauriti anche loro, la barba incolta e lurida mi prude, ma dove sono? Che ci faccio lì in un cartone sotto un ponte? Perché ho paura? Vedo quel SUV nero, scendono dei ragazzi con dei bastoni! I cani urlano! Io sono impietrito, qui finisce male, non ho nemmeno la forza di scappare, ma per mia fortuna se la prendono con quel ragazzo che poco prima m'ha regalato una sigaretta, un cinque euro ed un sacchetto di pane vecchio, ma buono, quel caro ragazzo che non ha fatto nulla di male, dai modi gentili, anche un po' effeminato, ma per me non fa differenza, perché è una brava persona, che ci aiuta a tirar avanti donandoci quel che può ed ora è a terra e non riesce a parare tutti quei colpi inferti con inaudita violenza da quei ragazzi senza volto, vestiti di nero ed io che non riesco a fare nulla e penso, poi toccherà a me?

Toccherà a me ma nel sogno mi salvo, perché l'episodio cambia, ma il sollievo dura poco, ora sono in corteo insieme a tanti operai, studenti, vecchi, bambini, ci sono famiglie al completo, tutti uniti per protestare, bandiere colorate di pace e rosse di protesta, i cori, i tamburi, gli striscioni, ora ve ne leggo qualcuno... ma non faccio in tempo perché c'è la carica della polizia! Ma che fate? E' un corteo di protesta popolare, non vedete? Non capite? Siamo gente come voi e lo facciamo anche per voi! Anche voi siete scontenti e sottopagati... ma non riesco a finire il pensiero che mi trovo davanti un agente in assetto antisommossa che mi prende per il collo della giacca e prima di colpirmi, mi dice: “mi dispiace Marco” e giù!

Ora sono sveglio, non ho nemmeno sentito il colpo, ma ora sento l'angoscia! Anche questa è violenza, come è violenza quotidiana sentire e leggere di quante famiglie si riducono alla fame per aver perso il lavoro prima e poi la casa e la dignità. La sofferenza di pensare a quale futuro dei figli, dei nipoti e mi viene da pensare che questa situazione non è molto chiara a tutti, ma solo ad una minoranza e ora c'è anche la maggioranza che vuole infierire col colpo finale: vuole costruire le centrali nucleari!!!! Sicuramente sarà un business molto proficuo per le loro tasche in cambio della forse così non più lenta autodistruzione del pianeta; e poi perché autodistruzione? Io non lo voglio, allora questo è assassinio! Stanno assassinando la democrazia ed il pianeta! Che ore sono? Quasi le dieci? Ora penso che molti di questi Signori che allegramente decidono per la nostra morte e per quella dei loro figli, per la morte della dignità della gente onesta, ora, si stanno avviando con la famiglia riunita dentro il SUV, alla Santa Messa,

amen

Solidarietà ai compagni della Comedil-Terex: guardate bene questo video, per capire bene come stanno andando le cose: questa è la realtà e non quella che ci viene propinquata ogni strafottuto giorno sui giornali e televisione di regime! SVEGLIA CAZZO!!! SVEGLIATETEVI TUTTI!!!




11/03/09

Un frigorifero parlante? -

Avaaz.org - The World in ActionQuesta settimana i legislatori europei inizieranno a stabilire nuovi standard energetici per frigoriferi, TV, e altri prodotti. Regole forti potrebbero ridurre drasticamente l'inquinamento ambientale, ma i lobbisti delle industrie stanno facendo pressioni per indebolire le proposte. Abbiamo ricevuto un messaggio inusuale: un video mandato indietro nel tempo dal futuro... da un frigorifero parlante di nome "Freddy". Clicca sul link per guardare il video e agire ora.
Avaaz.org - The World in Action
Esistono già le tecnologie per migliorare in modo decisivo frigoriferi, TV, lavatrici e altri prodotti che ognuno di noi usa. Secondo gli esperti, standard ecologici più rigorosi potrebbero avere un impatto enorme sul clima--più che togliere dalla circolazione due terzi delle vetture Europee. E questi standard ridurrebbero le nostre bollette energetiche di decine di miliardi di euro ogni anno.

Ma i produttori che inquinano di più vogliono vendere prodotti inquinanti a poco, ed evitare investimenti in tecnologie pulite. Tocca a noi fare in modo che i negoziatori europei diano ascolto alla voce di migliaia di cittadini di tutta Europa -- e non solo a quella delle lobby industriali. Clicca qui sotto per vedere il video e firmare la petizione -- sarà consegnata ai negoziatori questo giovedì:

http://www.avaaz.org/it/refrigerator_revolution_video

07/03/09

Discorso all ' Umanità

Geniale discorso di Chaplin nei panni di un Dittatore redento. Un pezzo di Storia della Cinematografia da studiare nelle scuole! Fate circolare!!

ENERGIA NUCLEARE? NO GRAZIE, GRAZIELLA E GRAZIE AL .....

... facciamo parlare le video testimonianze:





"Non temere la morte;
temi piuttosto lo squallore della vita."
Brecht

Il disegno di legge del senatore Franco Orsi: una lista di orrori senza fine.

"Il disegno di legge del senatore Franco Orsi: una lista di orrori senza fine.
Dal Senato della Repubblica parte in questi giorni uno dei più gravi attacchi alla Natura, agli animali selvatici, ai parchi, alla nostra stessa sicurezza: un disegno di legge di totale liberalizzazione della caccia. E' firmato dal senatore Franco Orsi.
Animali usati come zimbelli, caccia nei parchi, riduzione delle aree protette, abbattimenti di orsi, lupi, cani e gatti vaganti e tante altre nefandezze.
La legge 157/1992, l’unica legge che tutela direttamente la fauna selvatica nel nostro Paese, sta per essere fatta a pezzi.
Ecco la lista degli orrori:
- Sparisce l’interesse della comunità nazionale e internazionale per la tutela della fauna.L’Italia ha un patrimonio indisponibile, che è quello degli animali selvatici, alla cui tutela non è più interessato!
- Scompare la definizione di specie superprotette. Animali come il Lupo, l’Orso, le aquile, i fenicotteri, i cigni, le cicogne e tanti altri, in Italia non godranno più delle particolari protezioni previste dalla normativa comunitaria e internazionale.
- Si apre la caccia lungo le rotte di migrazione. Un fatto che arrecherà grande disturbo e incentiverà il bracconaggio, in aree molto importanti per il delicatissimo viaggio e la sosta degli uccelli migratori.
- Totale liberalizzazione dei richiami vivi! Sapete cosa sono i richiami vivi? Gli uccelli tenuti “prigionieri” in piccolissime gabbie per attirarne altri. Già oggi questa pessima pratica è consentita, seppure con limitazioni. Ma il senatore Orsi vuole liberalizzarla totalmente Sarà possibile detenerne e utilizzarne un numero illimitato. Spariranno gli anelli di riconoscimento per i richiami vivi. Sarà sufficiente un certificato. Uno per tutti! Tutte le specie di uccelli, cacciabili o non cacciabili, potranno essere usate come richiami vivi. Anche le peppole, i fringuelli, i pettirossi.
- 700 mila imbalsamatori. I cacciatori diventeranno automaticamente tassidermisti, senza dover rispettare alcuna procedura. Animali uccisi e imbalsamati senza regole. Quanti bracconieri entreranno in azione per catturare illegalmente animali selvatici e imbalsamarli?
- Mortificata la ricerca scientifica. L’Autorità scientifica di riferimento per lo Stato (l’Istituto Nazionale per la Fauna Selvatica, oggi ISPRA) rischia di essere completamente sostituta da istituti regionali. Gli istituti regionali rilasceranno pareri su materie di rilevanza nazionale e comunitaria. Potenziale impossibilità di effettuare studi, ricerche e individuazione di standard uniformi sul territorio nazionale.
- Si apre la caccia nei parchi a specie non cacciabili. Un’incredibile formulazione del Testo Orsi rende possibile la caccia in deroga (cioè la caccia alle specie non cacciabili) addirittura nei Parchi e nelle altre aree protette! Saranno punite le regioni che proteggono oltre il 30% del territorio regionale! Norma offensiva! Chi protegge "troppa" natura sarà punito. Come se creare parchi dove la gente e gli animali possano vivere e muoversi sereni, fosse un reato!
- Licenza di caccia a 16 anni. Invece che educare i ragazzi al rispetto, ecco a voi i fucili!
- Liberalizzato lo sterminio di lupi, orsi, cervi, cani e gatti vaganti eccetera! Un articolo incredibile, che dà a i sindaci poteri di autorizzare interventi di abbattimenti e eradicazione degli animali, in barba alle più elementari norme europee. Basterà che un singolo animale “dia fastidio”. Un vero e proprio Far West naturalistico.
- Leggi regionali per cacciare specie non cacciabili. Non sono bastate quattro procedure di infrazione dell’Unione europea, non sono bastate due sentenze della Corte Costituzionale. Il senatore Orsi regalerà a Veneto e Lombardia, ovvero agli ultrà della caccia, la possibilità di continuare a cacciare specie non cacciabili, e di farlo con leggi regionali. E le multe europee le pagheremo noi!
- Caccia con neve e ghiaccio. Si potrà cacciare anche in presenza di neve e ghiaccio, cioè in momenti di grandi difficoltà per gli animali a reperire cibo, rifugio, calore.
Ritorno all’utilizzo degli uccelli come zimbelli! Puro medioevo! Le civette legate per zampe e ali e utilizzate come esca!
- Ridotta la vigilanza venatoria. Le guardie ecologiche e zoofile non potranno più svolgere vigilanza! Nel Paese con il tasso di bracconaggio tra i più alti d’Europa, cosa fa il Senatore Orsi? Riduce la vigilanza!
- Cancellato l’Ente Nazionale Protezione Animali dal Comitato tecnico nazionale. Le associazioni ambientaliste presenti nel Comitato sulla 157 saranno ridotte da quattro a tre. L’ENPA, storica associazione animalista italiana, viene del tutto estromessa
Diffondete questo documento, iscrivetevi alle liste in difesa degli animali selvatici che stanno nascendo sui blog, su Facebook.
Evitiamo che l’Italia precipiti in questa forma di barbarie. La natura è la nostra vita."
Testo disegno di legge Franco Orsi (PDL) confrontato con la legge esistente, dal sito della LIPU

1. Contattate i componenti della Commissione Territorio e Ambiente del Senato che devono discutere la legge Orsi.
2. Inviate una mail con la vostra opinione e/o suggerimenti sulla legge a Franco Orsi

3. Partecipate al gruppo su Facebook

TUTTA LA PUNTATA -di tv.repubblica: in studio, Antonio Morabito (Legambiente).
Al telefono, Franco Orsi (senatore Pdl). Conduce Antonio Cianciullo

06/03/09

Petizione al Parlamento Europeo sul potere monopolistico di Comunione e Liberazione

Comunione e Liberazione è l’unico movimento fondamentalista in Europa che ha costituito una situazione di potere monopolistico nell’ambito di una importante istituzione pubblica come la Regione Lombardia attraverso un’occupazione militare dei suoi esponenti in tutti i centri di potere (dai Direttori Generali ai dirigenti delle Unità Organizzative nei più importanti Assessorati, dai Direttori Generali delle pubbliche Aziende Ospedaliere ai primari, dagli Amministratori Delegati ai Presidenti delle società di trasporto, dai Direttori Generali degli Enti e delle Agenzie regionali ai consigli di amministrazione delle società a capitale pubblico della Regione Lombardia operanti in ambiti strategici come le infrastrutture, la formazione, l’ambiente ecc.) costituendo, di fatto, una pericolosa situazione di potere « dominante ».

Si invitano pertanto i lettori a sottoscrivere la petizione sul potere monopolistico di Comunione e Liberazione nella Regione Lombardia presente in questo sito e firmabile a http://www.firmiamo.it/sulpoteremonopolisticodiclinlombardia.

La petizione verrà presentata al Parlamento Europeo, alla Camera dei deputati della Repubblica Italiana, al Senato della Repubblica Italiana

e per opportuna conoscenza:

Al Presidente della Commissione Europea
Al Presidente della Repubblica Italiana.

[fonte: Studi di teologia politica Tutti i movimenti fondamentalisti sono portatori di una ideologia totalitaristica “onnicomprensiva” che non opera alcuna distinzione di piani tra fede e politica e tende ad imporre un regime della verità all’intera collettività]


Sign for SUL POTERE MONOPOLISTICO DI COMUNIONE E LIBERAZIONE NELLA REGIONE LOMBARDIA






I° Incontro Nazionale delle Liste Civiche dei Comuni a 5 Stelle

L'8 marzo, presso il Saschall di Firenze, via Fabrizio De André, angolo lungarno Aldo Moro, ( visualizza mappa) le Liste Civiche di tutt'Italia e i cittadini sostenitori si incontreranno per discutere i programmi e le iniziative da attuare all'interno deirispettivi Comuni.

Il programma prevede:

ore 9.15 accredito

Introduzione - Beppe Grillo
Politica - Marco Travaglio
Ambiente - Maurizio Pallante
Salute - Patrizia Gentilini, Giuseppe Miseretti, Michelangelo Bolognini
Energia - Marco Boschini
Riciclo - Matteo Incerti
Connettività - Maurizio Gotta (Anti Digital Divide)
Diritti dei cittadini - Sonia Alfano
Acqua - Riccardo Petrella

Break

Presentazione sito Liste Civiche
Interventi delle Liste Civiche e dei Meetup
Conclusioni - Beppe Grillo

[fonte: Blog di Beppe Grillo del 5 marzo 2009 ]

Comuni a Cinque Stelle: CONNETTIVITA'

Una persona senza orecchie e senza bocca. Un mostro uscito da una novella di Stephen King. Questo è il cittadino italiano senza connettività. L'accesso all'informazione attraverso la Rete deve essere gratuito, riconosciuto insieme alla carta di identità. I servizi via Internet devono essere accessibili da Castel Volturno a Pizzo Calabro, dalle periferie romane ai paesi dell'Appennino. La legge Pisanu che limita lo sviluppo dei punti Wi Fi va abolita. La Rete deve diventare come l'aria. Da una panchina di un parco o da un bar. Da un tunnel dell'autostrada o da un treno. Ovunque. La dorsale di accesso alla Rete va separata da chi fornisce i servizi. Deve tornare in mano pubblica, non di Mediaset, e fornire un servizio pubblico. I Comuni devono considerare la copertura della Rete allo stesso livello della rete idrica. Essenziale. Vitale. Per lavorare, per comunicare, per formare comunità, per informarsi. La Rete è trasparenza. Le sedute comunali vanno filmate dal Comune, a cura del Comune, trasmesse in diretta streaming, caricate su YouTube. I Comuni senza la connessione alla Rete o con velocità di accesso limitata sono tagliati fuori. Il vero Digital Divide per il lavoro e per l'informazione è tra il Comune connesso e il Comune disconnesso. La connettività è lavoro, promuove i servizi e le produzioni locali. La connettività è turismo. La connettività è democrazia. I Comuni a Cinque Stelle sono Comuni connessi.
Loro non si arrenderanno mai (ma gli conviene?). Noi neppure.

L'incontro nazionale delle Liste dei Comuni a Cinque Stelle si terrà a Firenze, al Saschall Teatro, domenica 8 marzo 2009.
Le Cinque Stelle corrispondono a cinque aree specifiche: Acqua, Energia, Sviluppo, Ambiente e Trasporti. Oggi pubblico un post sulla CONNETTIVITA ' (SVILUPPO) Inviate le vostre considerazioni nei commenti.
Iscrivetevi all'incontro nazionale dei Comuni a Cinque Stelle dell'otto marzo.


CONNETTIVITA'
1. Cittadinanza digitale a ogni residente
2. Favorire l'Introduzione di ripetitori Wimax per l'accesso mobile e diffuso della Rete e, allo stesso tempo, pretendere la diffusione dell'ADSL
3. Diffusione di punti Wi Fi nel territorio del Comune per una massima copertura, in particolare delle aree di maggior frequentazione
4.Servizi comunali disponibili, ogni volta che questo sia possibile, via Internet
5. Consigli comunali pubblici in diretta streaming via Internet
6. Incentivare la creazione di aree di telelavoro
7. Promuovere on line, con il concorso delle diverse aree produttive e di servizi, l'offerta presente nel Comune
8. Punti di accesso alla Rete nei posti pubblici, ad esempio le biblioteche
9. Promuovere corsi di informatizzazione e Internet
10. Dotare le scuole comunali di strutture per l'accesso a Internet (pc, stampanti, ecc.) da parte di studenti e insegnanti

Ps: partecipa al Forum dei Comuni a Cinque Stelle sulla connettività


Dite la verità sulla guerra al terrore

Cari amici,



Che affrontino le proprie responsabilità!Firma la petizione per un’inchiesta indipendente sulla Guerra al terrore di Bush.
Questa settimana, il Senato degli USA sta facendo i primi passi per la creazione di una commissione indipendente che indaghi la guerra al terrore di Bush -- un’inchiesta indipendente sulle torture, la detenzione, le intercettazioni e i trasferimenti illegali verso prigioni segrete in tutto il mondo. Questo è un passo avanti molto importante, ma come c’era da aspettarsi ci sono in gioco potenti interessi che vogliono insabbiarlo.

Una Commissione d’Inchiesta è essenziale per svelare la reale portata di otto anni di coperture, perchè i colpevoli si prendano la propria parte di responsabilità e per impedire che ingiustizie di questo genere accadano nuovamente. Manderebbe un forte segnale del fatto che gli Stati Uniti vogliono riparare i danni fatti ai diritti umani da Bush in questi anni.

Ma senza un forte sostegno globale e degli USA, i Senatori Statunitensi potrebbero non raggiungere i numeri necessari per creare la commissione. Firma la petizione -- che sarà presentata alla Commissione di Giustizia del Senato prima che prendano una decisione questa settimana – e aiutaci a istituire un’inchiesta reale e significativa:

http://www.avaaz.org/it/end_the_war_on_terror

Dopo 8 anni di danni, questa campagna per la giustizia ha molto da rivelare. L’udienza di questa settimana darà via a un processo che si estenderà per tutto il 2009, e mentre questa petizione cresce, le nostre voci saranno sottoposte ai poteri decisionali ad ogni passo. Ma tutto parte da una Commissione d’Inchiesta accurata e risoluta - non solo per porre fine all’impunità, ma perché sia sicuro che i rapimenti, i decessi e le sparizioni di Guantanamo non si ripetano mai più.

Ciò che preoccupa è che la cosiddetta guerra al terrore non è ancora finita. La scorsa settimana il Dipartimento di Giustizia di Obama ha detto, come avevano dichiarato sotto Bush, che i detenuti presso le strutture americane a Bagram, Afghanistan non hanno nessun diritto legale per combattere contro la propria detenzione. Di contro, in un capovolgimento eclatante è stato separatamente annunciato che l’unico nemico combattente rimasto sul suolo Americano sarà alla fine giudicato da una corte civile americana.

Queste decisioni contrastanti rivelano un’Amministrazione ancora indecisa. Questo è il momento di tracciare una linea di demarcazione con una Commissione bi-partisan che si lasci il passato alle spalle e dia più potere a un’Amministrazione impegnata sul fronte dei diritti umani, che condanni definitivamente le torture, che si opponga a detenzioni arbitrarie e che stia dalla parte della legge nella guerra al terrorismo e in tutte le sue relazioni globali.

http://www.avaaz.org/it/end_the_war_on_terror

Finché gli errori degli anni di Bush saranno tenuti segreti e nessuno si prenderà la responsabilità per le suddette pratiche e queste continueranno a essere tollerate, sfiducia e violenza tra le nazioni non faranno che crescere. Piantiamo un seme della speranza, per celebrare un impegno comune leggendo questa buia pagina della storia prima di voltarla.

Con speranza,

Brett, Alice, Pascal, Ricken, Paula, Ben, Graziela, Paul, Iain, Milena, Veronique - e tutto il Team di Avaaz e PropitQmò.

04/03/09

Morti di Fame/1 [dal Blog di Beppe Grillo]

Qualcuno bussa alla porta. Tu apri e tutto cambia. Il licenziamento è arrivato anche per te. Non fai più parte degli Schiavi Moderni tenuti in vita da uno stipendio miserabile. E neppure dei candidati alle Morti Bianche che però hanno un lavoro. Ora sei un Morto di Fame. Hai diritto alla social card. Uno dei due, forse tre, nuovi milioni di disoccupati del 2009.
Il momento del distacco, dell'uscita dalla fabbrica o dall'azienda è uno stato di trance. Il cervello galleggia, tutto è in discussione. Chi l'ha vissuto o lo vive sa che è come un piccolo infarto. Ti senti perso nel nulla e non sai cosa fare. Il giorno prima i cancelli della fabbrica erano aperti e parlavi con i tuoi compagni di politica o di calcio. L'azienda poi chiude, senza un perchè, senza avvisare nessuno. Ti trovi alle 6 del mattino di fronte ai cancelli con i tuoi colleghi e con i celerini. Poca conversazione, molte manganellate.
Se sei precario non hai protezioni. Se sei dipendente hai la cassa integrazione per qualche mese. Sei fuori dal sistema e questo lo capisci solo adesso. La disoccupazione è contagiosa. Se chiude una società, spesso chiudono anche i suoi fornitori. Se i disoccupati in un una zona aumentano, in quella zona chiudono negozi e supermercati. Il disoccupato, il Morto di Fame moderno, è un virus. Abita in un Paese governato dall'uomo più ricco, dai parlamentari più numerosi e più pagati, dalle pensioni a senatori e deputati dopo due anni e mezzo. In città è circondato da Suv, da evasori fiscali che frodano 250 miliardi di euro all'anno allo Stato, da dipendenti della criminalità organizzata, la prima azienda del Paese per fatturato. Lui non è un politico, un evasore, un criminale, per questo è disoccupato. E' vissuto in un mondo a parte in cui la parola onestà aveva un significato.
Vedo persone dignitose chiedere la carità nelle stazioni o premere le gettoniere dei telefoni nelle metropolitane. Una signora mi ha chiesto qualche euro, non mi ha riconosciuto, non sapeva di parlare con un genovese, belin. Mi ha detto che aveva fame. Non era extracomunitaria, clandestina, zingara, era italiana e senza un lavoro. Era una nuova Morta di Fame.
Il blog riceve ogni giorno storie di nuovi Morti di Fame, su come sono stati licenziati. Ho deciso di raccogliere le testimonianze in un libro che pubblicherò in formato digitale scaricabile gratuitamente dal blog.
Raccontate le vostre storie e lucidate i vostri zoccoli.
Loro non si arrenderanno mai (ma gli conviene?). Noi neppure.

03/03/09

Il nucleare non passerà: parola di Beppe

Il nucleare non passerà. La linea del Piave sarà la conoscenza dei cittadini. Infatti, chi conosce il nucleare, i suoi costi, i suoi effetti, gli enormi rischi, lo evita e manda a fanculo chi lo promuove. Il blog ha intervistato alcuni dei più importanti esperti di energia del mondo sul nucleare e sulle energie alternative. Le loro testimonianze saranno raccolte in un dvd dal titolo "No Nuke" disponibile in maggio.
Perchè lo psiconuke vuole il nucleare? Perchè lo vuole "presto" la Marcegaglia degli inceneritori? E' una questione di soldi, dei nostri soldi, delle notre tasse. L'industria del nucleare, in abbandono in tutto il mondo, ha bisogno di enormi investimenti, di aiuti permanenti da parte dello Stato. E' una grande torta che fa impallidire la tassa sulla bolletta dell'energia elettrica usata per gli inceneritori. Se il CIP6 ha succhiato miliardi dalle rinnovabili per darli agli industriali e ai petrolieri, il nucleare regalerà decine di miliardi di euro alla Confindustria e a messieur Sarkozy. L'industria nucleare francese ha bisogno di esportare le sue tecnologie per sopravvivere.
Loro non si arrenderanno mai (ma gli conviene?). Noi neppure.

Lester Brown, da "No Nuke".
"La prima cosa che guardiamo all' Earth Policy Institute dove studiamo diverse forme di energia alternativa è il calcolo economico... La gente chiede: dovremmo convertirci al nucleare, o tornare al nucleare? Credo che negli Stati Uniti nessuno comperi più un reattore nucleare da 29 anni ormai... il costo delle tariffe elettriche di una centrale nucleare dovrebbe comprendere i costi per lo smaltimento delle scorie, il costo di un'assicurazione contro incidenti nucleari, il costo di costruzione e di smantellamento dell'impianto. Negli Stati Uniti abbiamo scoperto che il costo di smantellamento di una centrale è superore al costo di costruzione. Quando consideriamo la totalità dei costi, una centrale nucleare non esce nemmeno dalla scatola di montaggio: semplicemente non è competitiva... Negli Stati Uniti abbiamo 103 centrali nucleari, tutte vecchie di almeno trent'anni. Non esiste ancora una struttura di stoccaggio dei rifiuti permanente. Ma abbiamo investito 90 miliardi di dollari nello sviluppo di una struttura sotto lo Yucca, in Nevada... E' un investimento di un miliardo di dollari a centrale, è straordinariamente costoso... Quello che cercano di fare gli operatori è scaricare i costi sui governi e quindi sulle tasse dei contrbuenti. Perchè sanno che se dovessero inserire i costi nelle bollette dell'elettricità, i consumatori non lo accetterebbero..."

02/03/09

Sei proprio sicuro di volere nuove centrali nucleari?

Roma, Italia "Il nucleare è una fonte costosa, rischiosa e basata su una risorsa, l'uranio, molto limitata. Una scelta scellerata che serve solo a pochi interessi di un settore che il mercato ha già bocciato". Così il direttore di Greenpeace Italia ha commentato l'accordo tra Francia e Italia sul nucleare. Un accordo a tutto vantaggio di Sarkozy, che sta cercando di tenere in piedi l'industria nucleare francese. All'Italia, invece, non offre nessuna garanzia di maggiore indipendenza energetica – tecnologia e combustibile arrivano dall'estero – ed è anzi contro gli obiettivi europei di breve termine.

Il Governo continua, infatti, a parlare di nucleare, mentre ha appena firmato accordi europei vincolanti per giungere a una quota del 35 per cento di energia elettrica da fonti rinnovabili al 2020. Il nucleare sottrarrà risorse allo sviluppo delle rinnovabili, oggi ferme al 16 per cento, e il risultato potrebbe essere una nuova procedura d'infrazione davanti alla corte Europea.

Il nucleare non ha risolto nessuno dei suoi problemi, da quello delle scorie alla sicurezza intrinseca alla proliferazione nucleare. Anche raddoppiando l'attuale numero di reattori - cosa che accelererebbe l'esaurimento delle risorse accertate di Uranio che, ai livelli attuali, non superano i cinquant'anni - il contributo del nucleare alla riduzione delle emissioni sarebbe marginale, non oltre il cinque per cento. Con gli stessi investimenti in maggiore efficienza energetica negli usi finali l'effetto di riduzione delle emissioni sarebbe fino a sette volte superiore.

La lobby nucleare cerca di evitare una crisi legata alla marginalizzazione di questa tecnologia che, nei mercati liberalizzati, come in USA, è sostanzialmente ferma da 30 anni. Gli unici investimenti effettuati, infatti, hanno riguardato il ripotenziamento e la manutenzione dei vecchi impianti.

Per la tecnologia francese EPR, esistono solo due cantieri: uno in Finlandia e uno in Francia, nessun impianto è già in funzione. In Finlandia i costi effettivi a metà della costruzione hanno già superato del 50 per cento il budget. L'autorità di sicurezza nucleare finlandese ha riscontrato 2100 non conformità nel corso della costruzione.

Il Presidente Sarkozy, in assenza di nuovi ordinativi, ha annunciato che la Francia, cioè lo stato, chiederà ad AREVA – società quasi interamente pubblica – di costruire un secondo reattore EPR in Francia. Un'implicita dimostrazione che nucleare e mercato non sono compatibili: a ordinare reattori dovrebbe essere un'azienda non lo stato.

La seconda battaglia contro il NUCLEARE

CultCorner.info condivide e si associa alla SECONDA BATTAGLIA CONTRO IL NUCLEARE: a seguire tutti i contatti e le informazioni e tutto quel che ti serve per spiegare perchè siamo CONTRO: [ fonte: www.jacopofo.com ]

Lanciamo una campagna contro il nucleare in Italia!
Non lasciarti travolgere dalla fessacchiaggine.
Questi sono pericolosi veramente.
Ed è anche una battaglia divertente perchè questa la vinciamo di sicuro.
Abbiamo dalla nostra parte il 70% degli italiani. Voglio poi ridere quando dovranno annunciare DOVE le voglio fare sté quattro centrali francesi che Berlusconi ha fatto l'accordo con Sarkozy e l'Enel.
Alla fine non se ne farà niente e saranno solo soldi buttati.

4 centrali nucleari in Italia. Ma sono francesi...

E ora voglio ridere quando si scopre dove dovranno essere costruite queste 4 centrali.... Le vuoi vicine a casa tua? Ma sono di nuovo tipo... Non ti devi preoccupare... Non ti fidi di Sarkozy?

Berlusconi ha firmato un accordo con Sarkozy per 4 centrali nucleari francesi costruite in Italia. Una follia in collaborazione con Enel.
Saranno pronte fra 20 anni. La crisi energetica sta già scoppiando (solo la crisi economica ci sta dando una boccata d'aria. Non ci serve energia fra 20 anni, Ci serve ora.
Qui di seguito pubblico due approfondimenti sul nucleare con una serie di notizie che i media si guardano bene dal diffondere.
Si tratta di un grande lavoro di ricerca per il quale devo ringraziare Laura Maluccelli, grande amica e straordinaria ricercatrice.
Leggi solo se hai voglia di farti rizzare i capelli in testa.
La storia del nucleare e 100 volte più folle di quel che credi. [fonte]

E DOVE LE FANNO STE' CENTRALI NUCLEARI?
ECCO DOVE LE FANNO!

(ripubblico l'articolo sullo studio lanciato mesi fa da Roggiolani, i disegni sono relativi a quella campagna, clicca per ingrandirli)

Ma gll’italiani sono lenti e aspetteranno per incazzarsi quando vedranno muoversi la macchina nucleare sotto casa loro. Basta un solo discorso per dire quanto progetto questo sia folle. I dati ce li dà Repubblica di qualche giorno fa, in un articolo che finge di essere imparziale e ci presenta il piano della Edison per 5-10 centrali nucleari sparse per il paese. Una vera follia. Vediamo perché. Innanzi tutto se si partisse immediatamente a costruirle entrerebbero in funzione (secondo i tecnici Edison) nel 2019. Se ciò si avverasse sarebbe la prima volta in Italia che un’opera viene realizzata nel tempo previsto. Ma poniamo pure che ci riescano sarebbe una realizzazione tardiva visto che la crisi energetica e gli alti costi del petrolio stroncheranno l’economia italiana entro 5 anni se non si troveranno delle soluzioni. Ma al di là di questo, la spesa prevista da Edison per 10 centrali è di 40 miliardi di euro (ottantamila miliardi di lire) con un costo di 2 mila euro a kilowat. Ma con 2 mila euro a kilowatt posso installare le turbine a acqua di nuova generazione che lavorano spinte dalla alta e dalla bassa marea o dalla corrente dei fiumi. Cioè non hanno bisogno di cascate. Ogni singola turbina produce 1 kilowatt di potenza e ha un diametro di 120 centimetri. Quindi è piccola e può essere installata sul fondo di un corso d’acqua senza interferire con la navigazione. E queste turbine potremmo iniziare a installarle da domani mattina e si ripagherebbero con l’energia prodotta prima che le centrali nucleari possano entrare in funzione. Ma l’articolo di Repubblica ci informa anche che Moody’s, la nota agenzia di rating (cioè quelli che valutano l’affidabilità di un investimento) ha stimato che il prezzo reale di una centrale nucleare arriverebbe a 4 mila euro per ogni kilowatt di potenza, mentre il prezzo attuale di un kilowatt prodotto con l’eolico è intorno ai 3 mila euro. Inoltre bisognerebbe calcolare che nei prossimi anni i prezzi di idrico e eolico continueranno a calare grazie alla massificazione dei sistemi di produzione e alle nuove tecnologie che stanno per arrivare sul mercato. E si calcola che tra 3-4 anni il solare dovrebbe diventare conveniente rispetto al nucleare anche senza finanziamenti pubblici. Infine nel costo del nucleare non è conteggiata la spesa per stoccare per decine di millenni le scorie radioattive che in mano dei terroristi si trasformerebbero in bombe atomiche sporche (composte da esplosivo convenzionale e scorie che vengono sparse nell’atmosfera dalla deflagrazione). Infine, se ci fossero ancora dubbi potremmo aggiungere che l’uranio, che alimeta le centrali nucleari, è agli sgoccioli: nei prossimi anni sarà sempre più raro e più caro. In sintesi oggi costruire centrali nucleari è pericoloso, stupido e soprattutto anti economico. Sinceramente non credo che alla fine riusciranno a farle. Credo però che riusciranno a spendere un mare di soldi nel tentativo di farlo. [fonte]

Vedi qui altre info sulla localizzazione delle centrali. (con mappe e spiegazione dei criteri utilizzati per individuare i possibili siti che Berlusconi sceglierà.

TUTTI I PROBLEMI DEL NUCLEARE:
PERCHE' E' UNA FOLLIA.
(Da "salvare l'ambiente conviene!" Edizioni Nuovi Mondi Media-jacopo fo)

E CI RIPARLANO DI NUCLEARE...
Sono trascorsi oltre 20 anni dal referendum
che, nel 1987, bocciò l’uso del nucleare in Italia.
Nonostante gli anni, le ragioni sollevate dal NO
risultano ancora assai attuali: lo smaltimento
delle scorie, la scarsa quantità di uranio disponibile,
la pericolosità dimostrata da molteplici avvenimenti,
gli astronomici costi che comporta...
I problemi sono rimasti, nessuno è stato risolto.
Ciononostante, nel periodo 1992-2005, dei fondi
per la ricerca e lo sviluppo, l’11% è stato destinato
alle fonti rinnovabili nel loro insieme mentre il
nucleare ha assorbito oltre il 58%.4
62
Come riporta lo studioso Marco Cedolin: secondo
le stime correnti, la quantità di tutto l’uranio
estraibile è nell’ordine dei 3,5 milioni di tonnellate.
Dal momento che il consumo attuale è di 70.000
tonnellate/anno (per coprire solo il 6% della
domanda globale di energia primaria), basteranno
50 anni per esaurire tali scorte (considerando che ci
vogliono almeno 10-12 anni per costru i re una centrale
nucleare). Se ci fosse un “ritorno al nucleare”
l’esaurimento della risorsa sarebbe, però, ancora
più rapido: appena pochi anni.
Gli operatori del mercato dell’uranio sanno benissimo che diventerà tra non molto una merce rara. anche un dato quantomeno strano rispetto
al nucleare: in questi ultimi quattro anni, il prezzo
dell’uranio è salito di circa 20 volte, senza che ci
sia stato alcun aumento della richiesta.
Allo sviluppo dei reattori di IV generazione
(che, secondo i ricercatori, dovrebbe avvenire nel
2030) è affidato il compito di superare questi limiti:
tre delle sei filiere studiate sono reattori veloci
al plutonio e, tra queste, quella più avanti nello
sviluppo è raff reddata con sodio liquido. Il
Superphénix, un reattore veloce al plutonio raffreddato
con sodio liquido, è stato il più grande
fallimento industriale della storia: 13.000 miliardi
di lire per un ventennio (a partire dagli anni
Ottanta), a cui si devono aggiungere 2,1 miliardi
di euro (stimati dalla Corte dei Conti francese per
63
lo smantellamento). Dopo 54 mesi, Superphénix è
stato chiuso nel 1994 per i continui incidenti. I cittadini
italiani non lo sanno ma hanno pagato,
attraverso Enel, il 33% di questa folle spesa.
Le scorie nucleari si possono dividere in diverse
categorie in base al loro stato (solido, liquido o
gassoso), dal potenziale di radioattività in esse
contenuto e dalla durata nel tempo della loro
pericolosità. Sostanzialmente i rifiuti radioattivi si
dividono in tre gruppi:
• le scorie a bassa attività costituite da carta, stracci,
indumenti, guanti, soprascarpe, filtri liquidi.
Un tipico reattore nucleare ne produce annualmente
circa 200 metri cubi (mc);
• le scorie a media attività, costituite dagli scarti di
lavorazione, da liquidi, dalle resine di ioni derivanti
dalle centrali nucleari, dagli impianti di
riprocessamento e dai centri di ricerca. Un tipico
reattore nucleare ne produce circa 100 mc
l’anno;
• le scorie ad alta attività, costituite dal combustibile
nucleare irraggiato e dalle scorie primarie
del riprocessamento, derivanti unicamente dalle
centrali nucleari e dagli impianti di riprocessamento.
Un tipico reattore nucleare ne produce
annualmente circa 30 tonnellate che corrispondono
una volta riprocessate a 4 mc di materiale.
Le scorie a bassa e media attività resteranno
pericolose per centinaia d’anni (circa 300) quelle ad
alta attività, che pur costituendo il 3% del volume
totale rappresentano da sole il 95% della radioattività
complessiva, manterranno la loro carica mortale
per molte migliaia di anni (fino a 250.000 anni).
Periodi lunghissimi, che vanno molto al di là non
solo dell’arco di una vita umana, ma anche della
possibile durata di una “civiltà” e perfino della storia
dell’esistenza umana così per come la conosciamo.
Questi dati dovrebbero bastare da soli a darci
la dimensione dell’incommensurabile grandezza
del problema con il quale ci stiamo confrontando e
dell’assoluta impossibilità della tecnologia scientifica
attuale (e con tutta probabilità anche futura) di
smaltire in qualche maniera l’enorme carico di
materiale radioattivo che anno dopo anno si sta
accumulando (come conseguenza dell’attività delle
oltre 400 centrali nucleari disseminate sul pianeta).
Ogni anno queste centrali, presenti in 31 nazioni,
producono migliaia di tonnellate di scorie.5
Anche nel caso (improbabile) di una perfetta
tenuta delle strutture di stoccaggio per tutto l’arco
di tempo, subentrerebbe comunque l’altissimo
rischio di eventi imponderabili quali guerre, terremoti,
alluvioni e incidenti di vario genere, la cui
possibilità in un periodo così lungo e per come
stanno adesso le cose nel mondo, risulta tutt’altro
che remota.
Le mappe che indicano i depositi esistenti nel
mondo riguardano quasi esclusivamente i rifiuti
nucleari a bassa radioattività e viene spontaneo
domandarsi cosa ne sia stato delle scorie ad alta
radioattività.
In realtà, per custodire i rifiuti nucleari ad alta
radioattività non è stato fatto assolutamente
UN PALAZZO DI PIÙ DI SESSANTA PIANI DI PAURE ATOMICHE
LA MAPPA DEGLI 80.000 METRI CUBI DI SCORIE NUCLEARI IN ITALIA
nulla. O meglio, tutto il gotha della tecnologia
mondiale ha dimostrato di non avere assolutamente
né i mezzi né tanto meno le conoscenze tecnico/
scientifiche per affrontare un problema che
travalica di gran lunga le capacità operative dell’essere
umano, qualunque siano le competenze
tecniche raggiunte. “Rapportarsi con periodi di
tempo il cui ordine è quello delle ere geologiche
significa abbandonare ogni stilla di realismo, per
rifugiarsi fra le pieghe dell’utopia, dell’incoscienza
e della pazzia. Nulla e nessuno potrà mai prevedere
le mutazioni di ogni genere che riguarderanno
il pianeta nei prossimi 100/200.000 anni, né
individuare luoghi o spazi adatti a stipare in sicurezza
le scorie ad alta radioattività in un futuro
tanto lontano”.6
In attesa di una soluzione che mai potrà essere
trovata, le 440 centrali nucleari di cui è costellato
il pianeta lavorano a pieno regime e i rifiuti ad
alta radioattività vengono semplicemente stoccati
in depositi “di fortuna” in attesa di un trasferimento
definitivo che non avverrà mai. Il
Dipartimento dell’Energia (DOE) americano, per
risolvere (in realtà, si tratta piuttosto di “rammendare”)
il problema delle scorie nucleari, impiegherà
dai 70 ai 100 anni, spendendo dai 200 ai
1.000 miliardi di dollari. Con tutta probabilità,
quando il deposito sarà terminato, e cioè non
prima del 2015, la quantità di nuove scorie accumulatesi
nel corso degli anni (al ritmo di 2.300
tonnellate annue) richiederà immediatamente la
costruzione di un nuovo deposito. Inoltre, studi
scientifici effettuati da commissioni non governative
hanno dimostrato che, nel lungo periodo,
sarà impossibile impedire le infiltrazioni delle
acque sotterranee nel deposito.
L’attuale stato di conservazione delle scorie nei
vari paesi è spesso estremamente precario e anche
le più elementari norme di sicurezza non sono
neppure prese in considerazione, costituendo la
potenziale occasione per incidenti di gravità
anche superiore rispetto a quello di Chernobyl.
Questo non avviene solo nei paesi meno sviluppati
e nell’est europeo, ma anche in Europa e
negli Stati Uniti che, dal punto di vista tecnologico,
rappresentano una delle realtà fra le più avanzate
al mondo. Diciamo pure che il problema è
ovunque irrisolvibile, pensate che persino l’uranio
usato nel 1942 da Enrico Fermi è ancora in
attesa di una sistemazione finale.
La “banda dell’atomo” (Berlusconi, Bush,
Sarkozy e compagnia atomica) che, anche in
Italia, sta tentando di riproporsi con la promessa
di energia a buon mercato può solo fingere che i
rifiuti radioattivi non esistano, poiché qualunque
tentativo serio di smaltimento degli stessi, avrebbe
dei costi esorbitanti (a fronte di ben scarsa resa)
e li metterebbe inevitabilmente fuori dai giochi. Il
pericolo più grave, posto nell’immediato, è quello
che alcune organizzazioni (molte delle quali private)
fra quelle che gestiscono le centrali e il loro
contenuto scelgano la strada più semplice e decidano
di far “sparire” le proprie scorie, magari in
fondo al mare o interrandole in vecchie cave e gallerie
in disuso, confidando nel fatto che difficilmente
un simile crimine ecologico verrebbe alla
luce in tempi brevi.
Il rapporto dell’Italia con le proprie scorie
nucleari è esemplificativo. Nel nostro paese tutto
ciò che oggi riguarda il nucleare fa capo alla
Società Gestione Impianti Nucleari S.p.S.
(SOGIN) istituita nel 1999, che ha incorporato
tutte le stru t t u re e le competenze che prima
appartenevano all’Enel nell’ambito del nucleare.
Presidente della SOGIN è il generale Carlo Jean
che, nel febbraio 2003, ha così quantificato i rifiuti
radioattivi presenti in Italia: circa 50.000 metri
cubi (mc) di scorie radioattive a bassa e media
radioattività, circa 8.000 mc di scorie radioattive
ad alta radioattività, 62 tonnellate di combustibile
irraggiato, oltre a ospedali, acciaierie, impianti
petrolchimici e così via che producono circa 500
tonnellate di rifiuti radioattivi ogni anno.

Dal 1989 in poi il cittadino italiano ha iniziato a
pagare, attraverso un’addizionale sulle bollette
Enel, i cosiddetti “oneri nucleari” destinati in un
primo tempo a compensare l’Enel e le altre società
collegate per le perdite conseguenti alla dismissione
delle centrali. Dal 2001 fino al 2021 gli oneri
sono stati destinati alla SOGIN e finalizzati alla
messa in sicurezza degli 80.000 mc di scorie radioattive
frutto dell’attività nucleare. Alla data del
2021 i cittadini avranno pagato attraverso addizionali
sulla bolletta Enel la cifra astronomica di
11 miliardi di euro.

[fonte]