One of a Kind Network. All About Tibet - Video, Music, Images, Blogs, Groups. CFT is a non-profit, non-violent campaign for a free TIBET.
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You Tube è inaccessibile dalla Cina. Le ragioni della censura non sono note. In passato i controllori delle rete cinese hanno bloccato singoli video. Una lunga serie di blog cinesi ed americani sono inaccessibili, cosi’ come quelli filo-tibetani e qualsiasi altro sito sia ritenuto dannoso. Il portavoce del ministero degli esteri Qin Gang ha affermato di non essere al corrente della chiusura del sito.
UPDATE: Secondo la Bbc, Youtube sarebbe stato oscurato dopo la messa in rete di video che mostrano soldati cinesi pestare monaci tibetani indifesi.
Più di un migliaio di tibetani hanno protestato in Ragya, una città nella parte orientale del Tibet, dopo che un giovane monaco chiamato Tashi Sangpo si è buttato nel fiume Machu (Fiume Giallo). Quando ha assunto questo atto disperato, Tashi era in custodia della polizia per la raccolta di notizie di bandiera tibetana in cima il monastero e la distribuzione di volantini pro-indipendenza del10 marzo. Anche se Tashi non è atao ritrovatoi, i tibetani della zona dicono che è improbabile che possa sopravvivere data la forza del fiume.
Venerdì scorso, il governo tibetano in esilio ha pubblicato un video, compresi i filmati di contrabbando fuori dal Tibet, che conferma come le forze cinesi sono state usate con estrema violenza contro i tibetani in seguito alle proteste del marzo 2008.
Questo preoccupante video ci mostra l'inimmaginabile e duratura sofferenza dei tibetani nelle mani delle autorità cinesi. Ma le nostre azioni sono in grado di dimostrare loro che non sono soli.
In questo momento buio, è essenziale che noi teniamo i riflettori internazionali sul Tibet e far pressione su Pechino per fermare la sua violenta repressione.
Dillo al mondo, con le parole, quello che 50 anni di occupazione cinese ha significato per voi (se siete tibetano) o per il popolo tibetano (se sei un sostenitore del Tibet).Inviaci un video o una dichiarazione scritta che si può postare sul blog SFT in risposta alle indicazioni della Cina che ha "liberato" il Tibet.
Grazie per aver scelto di agire per il Tibet in questo momento critico, Lhadon, Tendor, Kate, Heather, Chand and all of us at SFT HQ
Visita il sito indicato di seguito per dire ai tuoi amici su questo. Tell-a-friend!
A 50 anni dalla fuga del Dalai Lama in India, una cortina oscura sta calando sul Tibet -- giornalisti stranieri trattenuti ed espulsi, truppe armate che pattugliano le strade, cittadini imprigionati per motivi politici. Eppure molte di queste violazioni non si sapranno nel mondo perchè le comunicazioni sono state interrotte.
Senza il nostro supporto immediato, coloro che stanno creando passaggi vitali nella cortina della censura non saranno in grado di avvisare i media o gli altri Tibetani delle sparizioni e del venir meno dei diritti umani. Comunicazioni ben aperte sono la migliore assicurazione per prevenire altre violazioni in futuro.
Fai una donazione oggi, e aiuta a garantire che il flusso di informazioni, così importante per i Tibetani, non si arresti del tutto:
Una donazione anche piccola può avere un impatto grande:
Con soli 70€ possiamo far trasmettere per un’intera ora Voice of Tibet radio network, che fornisce notizie imparziali su tutto l'altopiano tibetano
20€ a testa da solo 100 di noi danno l'accesso ad una nuova tecnologia che permette ai Tibetani di evitare la censura e comunicare la propria condizione senza correre rischi, sia all'interno che con il resto del mondo
Con 76€ a testa da solo 100 di noi si può contribuire a rendere efficiente un trasmettitore radio appena oltre il confine in India, così che possa trasmettere con un segnale potente in Tibet e in Cina per un mese.
Solo libertà di informazione e dialogo fra Tibetani e Cinesi possono contribuire a trovare una soluzione duratura e pacifica al problema del Tibet. Clicca qui sotto adesso per dare un contributo :
La situazione è difficile, e alcuni rapporti segnalano che sta peggiorando. Il governo Cinese ha addirittura tagliato i network telefonici per impedire ai Tibetani di organizzarsi, e ha bloccato i loro contatti con il mondo esterno - inclusi quelli con i progressisti Cinesi. Se non aiutiamo i Tibetani a procurarsi tecnologia efficace per aggirare il blocco delle comunicazioni, la loro condizione sarà nascosta da un muro inaccessibile.
Stazioni radio, bloggers e strumenti adeguati per evitare la censura sono come fari antinebbia nell'oscurità - e vitali per la sopravvivenza del popolo Tibetano. Ecco ciò che dice il Dalai Lama a proposito della radio Voice of Tibet – che il tuo supporto oggi può aiutare a rimanere in onda:
"Questa è l'unica radio in lingua Tibetana e con uno staff Tibetano, che consenta a noi [Tibetani] di commentare dal nostro punto di vista avvenimenti che ci riguardano.... Apprezzerei se [...] organizzazioni e individui a noi amiche aiutassero Voice of Tibet a continuare a funzionare..."
Fai una donazione oggi e aiuta programmi di importanza cruciale come questo a sopravvivere – non sono mai stati così urgenti:
La libertà di informazione è vitale per la sopravvivenza della cultura Tibetana e un ingrediente fondamentale per raggiungere l'autonomia del Tibet. E' anche il modo per raggiungere i progressisti Cinesi in Cina, molti dei quali stanno cercando prospettive e informazioni diverse. Come comunità globale possiamo aiutare a far arrivare le informazioni per i Tibetani, i Cinesi e coloro che stanno al di là della cortina.
Con speranza,
Brett, Ricken, Alice, Paul, Graziela, Ben, Paula, Luis, Pascal, Veronique, Iain, Milena e il resto del team Avaaz
P.S. Considera una donazione per supportare organizzazioni come Voice of Tibet in questo momento particolare. Oggi hanno bisogno del nostro supporto più che mai. Anche una piccola donazione farà molta strada: https://secure.avaaz.org/it/tibet_stop_the_blackout
Avaaz.org - The World in ActionCHI SIAMO Avaaz.org è un'organizzazione non-profit e indipendente, che lavora con campagne di sensibilizzazione in modo che le opinioni e i valori dei popoli del mondo abbiano un impatto sulle decisioni globali. (Avaaz significa "voce" in molte lingue.) Avaaz non riceve fondi da governi o aziende ed è composta da un team internazionale di persone sparse tra Londra, Rio de Janeiro, New York, Parigi, Washington e Ginevra. +1 888 922 8229
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Partecipa al piu grande protesta mai organizzata: per il Tibet
giovedì 7 agosto, la notte prima che comincino le Olimpiadi
partecipa a Candle in My Window - for Tibet Accendi una candela a casa tua, sul tuo posto di lavoro o in un posto pubblico. Non sarai solo. Milioni di persone nel mondo faranno la stessa cosa per la libertà e la speranza. E le nostre candele verranno viste da miliardi di persone sugli schermi televisivi di tutto il mondo il giorno di inizio delle Olimpiadi. Il Tibet non verrà dimenticato.
Se gli Stati Uniti avessero invaso il Messico. Se la Francia avesse occupato l'Algeria. Se l'Australia avesse dichiarato guerra alla Papua Nuova Guinea. Se il Giappone avesse annesso la Manciuria. Se l'Italia tornasse di nuovo in Libia con le cannoniere.Se tutto questo fosse successo nell'anno delle Olimpiadi negli Stati Uniti, in Francia, in Australia, in Giappone, in Italia. Le Olimpiadi si sarebbero tenute lo stesso in questi Paesi? In nome di cosa? Del WTO? Della globalizzazione? Del consumismo? Il Governo italiano ha calato i pantaloni alla marinara di D'Alema (nessuno pensava che avrebbe fatto diversamente). L'umanità ha un debito enorme nei confronti del Tibet, della sua cultura, dei suoi abitanti. Lo ha lasciato solo per quasi sessant'anni in nome della realpolitik. Un comportamento semplice da capire. Se sei grosso puoi invadere, distruggere, sterminare. Se sei piccolo e hai il petrolio, allora sono c...i tuoi. Cecenia docet. Iraq ridocet. Il blog lancia oggi una petizione al segretario dell'Onu per un Tibet libero.
Inviate il messaggio: "Free Tibet. Stop to the China Olympic Games" al segretario delle Nazioni Unite e diffondete l'iniziativa.
La ruota del samsara vi premierà. Postato da Beppe Grillo nel suo BLOG il 28.03.08 11:27
VIDEO + FOTO - Last Saturday in Balboa Park, San Diego, AntiQuark contributed in the organization of a Vigil to help the Tibetan cause. Sabato scorso al Bilboa Park, a San Diego (California), AntiQuarkha dato il suo contributo nell'organizzazione de "a Vigil to help the Tibetan cause". There are pictures in a new folder called "AntiQuark pro Tibet Freedom" in the pics section. Trovi le foto nella nuova cartella chiamata "AntiQuark pro Tibet Freedom" nella sezione immagini. You can listen to the Tibetan Anthem here: L'inno Nazionale Tibetano lo puoi ascoltare guardando il video:
VIGIL FOR TIBET IN SAN DIEGO
I helped organize this, please come and tell all the people you know! Ant D.
VIGIL FOR TIBET
Saturday, March 22, 2008 3 to 5 pm Balboa Park, corner of 6th and Laurel
Events The vigil will include singing the Tibetan national anthem, chanting, brief presentations on the situation in Tibet, and action alerts.
A Colorful Gathering Tibetans and their supporters in the San Diego community will be present in national dress, with Tibetan flags, prayer flags, and other symbols of Tibet’s unique national and cultural heritage.
Background For almost 50 years, Tibetans have undergone untold suffering in their quest for human rights, religious rights, and self-determination. A massive influx of Chinese military is under way, and unknown numbers are wounded or dead or incarcerated and undergoing torture. We wish to stand in solidarity with them and provide attendees with information about public officials to contact to press for government action to end repression in Tibet.
News Reports and Action Alerts Around the world, the online community is getting on board to support H.H Dalai Lama’s call for restraint and dialogue.
* International Campaign for Tibet provides up-to-date news and a way to contact Congress on its website: http://www.savetibet.org
* Avaaz.org, a global online advocacy site, has launched a petition to Chinese President Hu Jintao. Already, over 100,000 people have signed the petition. Click here to sign the Avaaz.org petition. Please forward this petition to your friends.
Organized by the Tibetan Community of San Diego and San Diego Friends of Tibet
Mi sono chiesto se questa mia petizione e tutte le altre nate in questi giorni servano o no alla causa, bhè credo che sia relativo , perchè i giochi verranno fatti comunque perche' è l'America che li vuole; leggendo diversi giornali, blogs su cosa sta succedendo nel mondo mi sono fatto un'idea abbastanza chiara di quello che sta succedendo: la Cina, in termini di repressione non ha cambiato nulla, e' sempre la stessa Cina, ha solo falsato il tutto dietro questa nuova immagine di capitalismo, e tecnologia e "liberta'", ma non c'e' liberta' in Cina. Il fatto che abbiano oscurato youtube ci dice tutto, ho letto anche di un'ingegnere donna che e' andata a lavorare in Cina e ha cercato di salvare (portandosela in Italia), una donna cinese che e' stata obbligata ad abortire ed a momenti le facevano fuori tutte e due...non e' riuscita nell'intento e momenti la facevano secca la nostra connazionale. I cinesi hanno paura e non parlano, non fanno niente sono terrorizzati dal governo, perfino quelli in Italia ho letto sulla stampa che a Roma hanno provato a intervistare diversi cinesi romani su cosa pensano del Tibet e o non dicevano nulla o evitavano alcuni ridevano della domanda imbarazzante....
"...il problema e' che l'America ha tolto la Cina dalla lista nera perche' ha bisogno della Cina per il commercio e perche' sembra la Cina stia aiutando finanziariamente questi USA che sono allo sfascio comprando le azioni a poco prezzo e te lo posso dire io che ci vivo...( è una cara amica che mi scrive da San Diego - USA )c'e' recessione non c'e' storia...quindi per dare il contentino alla cina gli USA hanno spinto per fare queste olimpiadi la' e innalzare la loro terribile immagine di popolo torturatore...(ho letto su tibet.org le torture che fanno ai tibetani ho dovuto smettere mi veniva da vomitare, non puoi resistere)... quindi tutto questo per dirti che le olimpiadi si faranno gli USA non si ritireranno mai, se pero' la gente lo sa e fa sabotaggio, e' un gran bene, se la gente non le guarda, non compra, non ci va...che cosi' fanno un MEGAFIASCO sarebbe una gran cosa, quindi da questo lato serve molto fare sensibilizzazione e spingere la gente a boicottare, non solo le olimpiadi tutto quello che viene dalla cina, fino a che non si mettono in testa di essere un popolo civile, io ti dico, non compro piu' niente, lo so che e' difficile, ma leggo bene prima e se posso evitare evito.Stiamo organizzando anche una manifestazione - meditazione per il tibet per il giorno di pasqua, io saro' parte integrante, mi hanno chiesto se la voglio fare e organizzare.
Insomma fare casino serve anche per stare vicini a questa gente che non si sentano soli, se vengono a sapere tramite internet che il mondo e' con loro non puo' che far piacere, non essere ignorati e dimenticati.
qui di seguito gli indirizzi di alcune petizioni online per dire no alla repressione, per dire FREE TIBET!
Una petizione da 600mila firme in tre giorni: l'appello lanciato dal sito canadese Avaaz.org, già attivo in passato per campagne su Iraq e Libano. "Il governo cinese deve dare segni di apertura al Tibet", chiede la petizionehttp://www.avaaz.org/en/tibet_end_the_violence/
I Giochi olimpici sono bagnati del sangue dei tibetani". Fermate la strage!!!
La Cina deve lasciare il Tibet libero e finire di torturare un popolo innocente. E' un genocidio immane della portata dell'Olocausto. Dobbiamo fare tutto quello in nostro potere per fermarli. Boicottiamo tutto quello che e' Cina fino al giorno in cui si....
NO ALLE OLIMPIADI IN CINA
Questa è l' occasione irripetibile per una svolta...
Sappiamo quale sia il valore ed il significato assunto negli anni delle Olimpiadi. la cina non merita di rappresentare tale valore !!!
una giusta e pacifica risposta all'arroganza...
Sono uno sportivo ; pratico sport e da sempre credo nei suoi valori ; ho preso una decisione a seguIto di quello che sta accadendo .. BOICOTTERO' LE OLIMPIADI NON GUARDANDOLI.
Come si può stare a guardare tutto questo impassibili? Com'è possibile rimanere indifferenti a ciò..siamo nel 2008 e dov'e la civiltà?ma che coscienza! Io adoro le Olimpiadi ma preferisco non guardarle.NON FATE FINTA DI NIENTE, AIUTATE I PIU' DEBOLI
Ignorare i diritti calpestati degli altri può avere come effetto che gli altri ignorino i nostri. Ma se l'indifferenza è a catena, anche l'interesse e la mobilità lo sono.I regimi oppressivi possono sorgere ovunque. Protestiamo pacificamente.
TROVO ORRENDO QUELLO CHE STA SUCCEDENDO IN TIBET. E ALTRETTANTO VOMITEVOLE L' INDIFFERENZA E L'IPOCRISIA DI MOLTI PAESI. BUSINESS IS BUSINESS E' LA PAROLA D'ORDINE, NO? BENE NON PER ME. NO A QUESTE OLIMPIADI CHE GRONDANO SANGUE INNOCENTE.
E' una vergogna tutto quello che sta accadendo in Cina, non solo per quanto riguarda i monaci tibetani ma anche per quanto riguarda gli animali. chiediamo libertà per uomini e animali. fate qualcosa. liberazione umana=liberazione animale
Mi vergogno ad essere cittadino del mondo se alle spalle di ki muore soggiogato alla violenza di una dittatura si pretende di dimenticare e festeggiare in casa di ki uccide e reprime negando qualsivolglia diritto.....ITALIA NO ALLE OLIMPIADI DELLA MORTE..
Lo sport dovrebbe unire e non dividere, ma non possiamo restare ancora inermi di fronte all'ennesimo stritolamento dei fondamentali diritti umani in un paese che tanto ha donato al cammino interiore dell'uomo ... free tibet
Tra i cinesi romani fra indifferenza e distacco. 'A noi interessa solo lavorare'
FLAVIA AMABILE
Ieri mi hanno chiesto di fare un giro fra i cinesi di Roma per capire che cosa ne pensavano della strage in corso in Tibet. Di domenica pomeriggio le saracinesche dei loro negozi sono abbassate. Li incontri nelle strade dell’Esquilino a gruppi, in coppia. Ti avvicini, provi a superare le loro diffidenze per chiedere loro che cosa pensano di quello che sta accadendo in Tibet, parli della rivolta dei monaci, dei morti voluti da Pechino.
C’è un negozio di parrucchiere aperto, dentro decine di donne e anche alcuni ragazzi. Una donna si fa tradurre le domande dalla figlia poi sorride ma dice di non voler rispondere, un’altra scuote la testa gentilmente, molti ridono alla semplice idea che qualcuno voglia fare domande così ridicole o soltanto imbarazzanti.
Ma altri sanno bene di che cosa parlano Tg e giornali di tutto il mondo. Lu Jiao ha una ventina d’anni, tiene per mano la figlioletta di tre anni. «I morti in Tibet? No, non è una buona cosa». Qualcuno si gira a guardarla, non è chiaro se disapprovi quello che dice o il fatto stesso di dirlo. Ma intanto Lu Jiao ha parlato, e nessuno la contraddice.
Più avanti un lui e una lei si scambiano timide effusioni all’angolo di un grande magazzino. Lei dice di chiamarsi Yi Ping. In italiano, Ilaria - precisa. Ma non si azzarda a dire nulla di più. E’ lui a rispondere. Di nome fa Li He, e per gli italiani ha scelto Luigi: «Il Tibet non è Cina, non mi piace obbligarli, mandare i soldati, i carri armati». Lei annuisce, convinta. Hanno quarant’anni in due Ilaria e Luigi, Pechino è lontana migliaia di chilometri ma è impossibile far dire loro qualcosa di più. Del tutto impossibile fotografarli.
Il centro dell’Esquilino, il quartiere più multietnico di Roma, sono i giardini. Lì incontri i filippini a gruppi, le ucraine a passeggio senza uomini, i cingalesi seduti sui muretti. I cinesi no, se ne stanno nei loro negozi, anche quelli con le saracinesche abbassate, a giocare a carte o a dadi. Wen Ming ha una quarantina d’anni, esce in fretta da un supermercato semichiuso. Se lo fermi finge di non sapere nulla poi si guarda intorno con l’aria di uno che abbia timore di veder spuntare una spia da un momento all’altro. «Pechino non si sta comportando bene ma gli italiani devono andare alle Olimpiadi. Tutti i Paesi devono andare alle Olimpiadi. Tanti cinesi hanno bisogno di lavorare e le Olimpiadi portano lavoro». Poi però chiude la porta del supermercato e scompare facendoti capire che se cerchi qualcuno con cui parlare non è lì che lo troverai.
Sotto i portici di piazza Vittorio c’è un viavai di persone di ogni angolo di mondo. Cinesi, pochi. E quei pochi non sono lì a bighellonare o perdere tempo come gli altri: sono coppie di fidanzati, donne con figli o amiche, e vanno in posti ben precisi, lo si capisce da come camminano. Mu Jin è una donna di almeno cinquant’anni, una nonna con figlia e nipotini al seguito. Scuote la testa quando capisce che vorremmo parlare di Tibet. «Il Tibet è Tibet, la Cina è un’altra cosa ma a che serve dirlo? Le nostre parole sono inutili. Ci sono Paesi che condannano Pechino? Siamo persone oneste, viviamo in Italia da anni, speriamo che questo non ci rovini il lavoro».
Anche la figlia è d’accordo: «Cosa vuoi che ci importi del Tibet? Siamo qui, cresciamo i nostri piccoli qui, li facciamo studiare nelle vostre scuole. A Pechino decidono quello che vogliono ma a noi interessa soltanto sapere che possiamo continuare a fare i nostri affari, ad acquistare merci in Cina e venderle qui. Se i nostri Paesi litigano per noi la situazione si fa complicata, se invece restano in pace tutto va bene». Ma allora questo vuol dire che l’Italia e gli altri Paesi occidentali devono restare indifferenti a osservare quello che sta accadendo senza intervenire, senza dire nulla? La ragazza dà una scrollata di spalle. «Senza lavoro come possiamo andare avanti? E allora se governo si comporta come si comporta sono fatti suoi. A noi interessa solo continuare a fare affari».
L’Italia non deve partecipare alle Olimpiadi di Pechino. I Giochi Olimpici sono bagnati del sangue dei tibetani. A Lhasa sono morte almeno 100 persone, alcune bruciate vive. Protestavano nell’anniversario della sanguinosa repressione cinese del 1959. Il buddismo non è una religione di conquista, non ha causato stragi secolari come le religioni monoteiste. Il buddista può essere ucciso, ma non uccide. Il governo cinese minaccia nuove stragi se i tibetani non cesseranno le manifestazioni entro lunedì. Li minaccia a casa loro, in una nazione occupata. Minaccia un popolo costretto in gran parte all’esilio. Di cui ha distrutto i monasteri. Di cui vorrebbe cancellare l’identità con una immigrazione selvaggia. I tibetani sono uno dei popoli più pacifici della terra. Da decine di anni è in atto nei loro confronti un piccolo olocausto dagli occhi a mandorla, ma l’Occidente volta sempre la testa dall’altra parte. Pecunia WTO non olet. Né Valium, né lo psiconano hanno voluto ricevere il Dalai Lama in visita in Italia lo scorso autunno. E’ stato trattato come un paria, prima gli affari, poi i diritti civili. I nostri grandi statisti: la vergogna internazionale d’Italia. Gli atleti italiani rinuncino alle Olimpiadi. Facciano outing contro la dittatura, sarà la migliore azione della loro vita. Figli e nipoti ne saranno fieri. Molti taliani gliene daranno merito. Li ospiterò a casa mia durante le Olimpiadi e, come rimborso, li pagherò come personal trainer. Le Olimpiadi di Pechino non si possono celebrare sui massacri di Lhasa. Per ogni finale olimpica, per ogni premiazione ci sarà il ricordo di un tibetano assassinato e di una Nazione stuprata sotto gli occhi indifferenti del mondo. Ho incontrato il Dalai Lama a Milano. Ho incontrato un uomo buono, aperto, disponibile, ma assolutamente determinato a restituire la libertà al suo popolo. Lo saluto da questo blog. No alle Olimpiadi di sangue.