Visualizzazione post con etichetta internet. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta internet. Mostra tutti i post

06/03/09

I° Incontro Nazionale delle Liste Civiche dei Comuni a 5 Stelle

L'8 marzo, presso il Saschall di Firenze, via Fabrizio De André, angolo lungarno Aldo Moro, ( visualizza mappa) le Liste Civiche di tutt'Italia e i cittadini sostenitori si incontreranno per discutere i programmi e le iniziative da attuare all'interno deirispettivi Comuni.

Il programma prevede:

ore 9.15 accredito

Introduzione - Beppe Grillo
Politica - Marco Travaglio
Ambiente - Maurizio Pallante
Salute - Patrizia Gentilini, Giuseppe Miseretti, Michelangelo Bolognini
Energia - Marco Boschini
Riciclo - Matteo Incerti
Connettività - Maurizio Gotta (Anti Digital Divide)
Diritti dei cittadini - Sonia Alfano
Acqua - Riccardo Petrella

Break

Presentazione sito Liste Civiche
Interventi delle Liste Civiche e dei Meetup
Conclusioni - Beppe Grillo

[fonte: Blog di Beppe Grillo del 5 marzo 2009 ]

Comuni a Cinque Stelle: CONNETTIVITA'

Una persona senza orecchie e senza bocca. Un mostro uscito da una novella di Stephen King. Questo è il cittadino italiano senza connettività. L'accesso all'informazione attraverso la Rete deve essere gratuito, riconosciuto insieme alla carta di identità. I servizi via Internet devono essere accessibili da Castel Volturno a Pizzo Calabro, dalle periferie romane ai paesi dell'Appennino. La legge Pisanu che limita lo sviluppo dei punti Wi Fi va abolita. La Rete deve diventare come l'aria. Da una panchina di un parco o da un bar. Da un tunnel dell'autostrada o da un treno. Ovunque. La dorsale di accesso alla Rete va separata da chi fornisce i servizi. Deve tornare in mano pubblica, non di Mediaset, e fornire un servizio pubblico. I Comuni devono considerare la copertura della Rete allo stesso livello della rete idrica. Essenziale. Vitale. Per lavorare, per comunicare, per formare comunità, per informarsi. La Rete è trasparenza. Le sedute comunali vanno filmate dal Comune, a cura del Comune, trasmesse in diretta streaming, caricate su YouTube. I Comuni senza la connessione alla Rete o con velocità di accesso limitata sono tagliati fuori. Il vero Digital Divide per il lavoro e per l'informazione è tra il Comune connesso e il Comune disconnesso. La connettività è lavoro, promuove i servizi e le produzioni locali. La connettività è turismo. La connettività è democrazia. I Comuni a Cinque Stelle sono Comuni connessi.
Loro non si arrenderanno mai (ma gli conviene?). Noi neppure.

L'incontro nazionale delle Liste dei Comuni a Cinque Stelle si terrà a Firenze, al Saschall Teatro, domenica 8 marzo 2009.
Le Cinque Stelle corrispondono a cinque aree specifiche: Acqua, Energia, Sviluppo, Ambiente e Trasporti. Oggi pubblico un post sulla CONNETTIVITA ' (SVILUPPO) Inviate le vostre considerazioni nei commenti.
Iscrivetevi all'incontro nazionale dei Comuni a Cinque Stelle dell'otto marzo.


CONNETTIVITA'
1. Cittadinanza digitale a ogni residente
2. Favorire l'Introduzione di ripetitori Wimax per l'accesso mobile e diffuso della Rete e, allo stesso tempo, pretendere la diffusione dell'ADSL
3. Diffusione di punti Wi Fi nel territorio del Comune per una massima copertura, in particolare delle aree di maggior frequentazione
4.Servizi comunali disponibili, ogni volta che questo sia possibile, via Internet
5. Consigli comunali pubblici in diretta streaming via Internet
6. Incentivare la creazione di aree di telelavoro
7. Promuovere on line, con il concorso delle diverse aree produttive e di servizi, l'offerta presente nel Comune
8. Punti di accesso alla Rete nei posti pubblici, ad esempio le biblioteche
9. Promuovere corsi di informatizzazione e Internet
10. Dotare le scuole comunali di strutture per l'accesso a Internet (pc, stampanti, ecc.) da parte di studenti e insegnanti

Ps: partecipa al Forum dei Comuni a Cinque Stelle sulla connettività


14/01/09

Un sito sionista chiede di uccidere Vittorio Arrigoni!

Negli USA, il sito web di estrema destra, sionista www.stoptheism.com ha messo in rete il nome e la foto di Arrigoni indicandolo all'esercito israeliano come "il bersaglio n.1" da uccidere.

Vittorio Arrigoni è il cooperante italiano residente a Gaza che in queste settimane sta fornendo testimonianze preziose su quanto sta avvenendo nella Striscia, sia attraverso il quotidiano Il Manifesto sia attraverso il suo blog.
Per un sito, evidentemente criminale, che va immediatamente denunciato ed oscurato, che si intitola http://stoptheism.com, Vittorio Arrigoni è indicato come il bersaglio numero uno da uccidere. Avete capito bene, da uccidere. Di lui e di altri cooperanti,
Jenny Linnel (bersaglio numero due), Ewa Jasiewicz, bersaglio numero 3, e una lista di altre persone, sono pubblicate foto e dettagli e segni particolari per poterli identificare e viene fornito perfino un numero di telefono negli Stati Uniti per poter segnalare all'esercito israeliano l'eventuale avvistamento e come poterli eliminare.
La Polizia postale e la Farnesina devono immediatamente attivarsi presso le autorità estere competenti perché chiunque si celi dietro il sito venga identificato e il sito oscurato. Ad una ricerca sul database del servizio Whois per il dominio in questione non è possibile ottenere alcuna informazione rilevante per identificare gli istigatori all'omicidio.

Per mio conto, non é una questione di schieramento da una o dall'altra parte, non c'é tempo per ciò, mi schiero dalla parte della pace, per fermare il massacro, per restituire dignità e libertà al Popolo Palestinese, per fermare la politica Israeliana che sembra completamente impazzita, folle, cieca al rispetto dei Diritti Umani e costringere Israele ed Hamas ad una risoluzione DEFINITIVA che volga al riconoscimento e rispetto della libertà di vivere in pace al così tanto offeso popolo Palestinese finora solo deturpato delle terre, sfruttato e schiavizzato.
Se i Media non lo vogliono fare, raccontare la verità e quel che succede, lo faremo noi freebloggers, con l'unico interesse di fermare il massacro e di rendere un Popolo libero.
Solidarietà a Vittorio Arrigoni e FREE PALESTINA, quindi.... documentando sui blogs e nelle piazze finché sarà necessario. A Udine come in tante altre piazze italiane e nel mondo intero ci sarà una manifestazione/presidio questo sabato 17 Gennaio, leggi qui il comunicato stampa.
http://whoisguerrillaradio.blogspot.com/

27/11/08

Come difendersi da Facebook

La privacy? Sul sito più trendy del momento è impossibile garantirla. Non resta che seguire alcune regole suggerite da un consulente d'eccezione

Marta Serafini per il Magazine del Corriere della Sera

Un bel mondo. Virtuale, semplice, complicato, divertente, pericoloso. Che tiene attaccati 110 milioni di utenti, oltre due milioni in Italia. Che ci fa tornare a casa la sera davanti al computer, solo per spiare le vite altrui. È Facebook, il social network fondato nel 2004 dallo studente di Harvard Mark Zuckerberg che in origine lo concepì come circolo esclusivo per tenersi in contatto con i compagni di college, scambiarsi dispense e appunti. Poi Zuckerberg ha capito: il “fenomeno” doveva divenire business. Ed eccolo Fb (acronimo per gli aficionados), una megalopoli da 300 milioni di dollari, aperto a tutti, gratis. Ma il prezzo da pagare è un altro. La propria privacy. Iscriversi è un attimo: mail, password, nome (vero o finto che sia), sesso (è obbligatorio). A scelta: il numero di cellulare, la data di nascita, le scuole frequentate, le preferenze musicali, politiche e religiose. Il numero di carta di credito. Poi si caricano le istantanee del matrimonio, delle vacanze, si “taggano” (nominano) gli amici sulle foto altrui, si commenta. E, non da ultimo, su Facebook c’è anche chi aggiunge le immagini di figli e di nipoti.

Un piatto troppo ricco anche per truffatori, ladri di identità, pedofili alla ricerca di immagini da scaricare e teenager da adescare. Incominciamo dai pedofili: «Certo, è possibile che un malintenzionato possa scaricare materiale, ma è difficile poiché il rapporto è mediato dal genitore, dal fratello, dallo zio che hanno caricato la foto. La pedofilia su Facebook è un fenomeno sporadico», tranquillizza Umberto Rapetto, colonnello del Gat, il nucleo anti frodi telematiche della Guardia di Finanza. Tuttavia i minori possono iscriversi senza problema. «Il furto di identità è invece molto più facile: nei social network come Facebook, MySpace, Linkedin milioni di persone consegnano a un universo di interlocutori sconosciuti la propria radiografia anagrafica. Chiunque può appropriarsi della vita di chiunque ». Casi ce ne sono già stati, con relative denunce (è successo in Gran Bretagna). È la teoria della finestra rotta, formulata dal giallista americano Jeffrey Deaver, secondo il quale sarebbero state create società con il solo scopo di immagazzinare i dati di milioni di persone per poi rivenderli. Leggende metropolitane? Come ogni mondo che si rispetti Facebook ha le sue. Spiega Rapetto: «Secondo i complottisti sarebbe un programma della Cia. Una maschera dietro la quale si cela l’Information Awareness Office (Iao), varato a ridosso dell’11 settembre».

Una volta creato il profilo vanno impostati i livelli di sicurezza. L’utente deve scegliere chi può vedere le sue foto (solo gli amici, o tutto il resto del “mondo”?), chi può leggere il suo status (solo chi è in connessione o anche gli amici degli amici?). Non è abbastanza per mettersi al riparo. «A leggere l’homepage di Facebook si scoprono due cose terribili», dice Rapetto. «“Non possiamo garantirti che i contenuti che invii al sito non siano visualizzati da persone non autorizzate” e poi un comodo (e altrettanto illegale) “non siamo responsabili di elusioni delle misure di sicurezza del sito o delle impostazioni della privacy”». E se il Garante sta tentando di disciplinare i siti di social network «controllare un mondo anarchico è impossibile, i server ricadono sotto legislazioni straniere fuori dall’orbita giurisdizionale italiana. Sarebbe possibile controllare il network solo se fosse “cittadino” italiano a tutti gli effetti», afferma il colonnello. Per difendersi la regola è: «Stare fermi il più possibile e non proporre più di quanto ci viene chiesto». Ma spesso i filtri saltano: il motore non regge. Così, pure chi non è amico può mettere il naso nei tuoi affari.

Un dilemma, esserci o non esserci? Sociologi, psicologi ed economisti si sono già espressi. «Facebook rende soli», ha detto Paola Vinciguerra, presidente di Eurodap (Associazione europea disturbi da attacchi di panico). «Facebook non disturba il lavoro», tranquillizza una ricerca inglese. «Facebook ha bisogno di fondi perché spende oltre un milione di dollari al mese solo in energia elettrica», dice TechCrunch, il blog creato da Michael Arrington e dedicato alle segnalazioni sul Web 2.0. «E Facebook, non essendo una compagnia fondata con lo scopo di fare soldi, morirà». Già, morirà. Ma uscirne è difficile. In gergo si dice suicidarsi. Si compila un modulo spiegandone le ragioni. Le opzioni vanno da “Facebook sta creando problemi alla mia vita sociale”, fino a “si tratta di uno stato temporaneo. Tornerò”. Il profilo resta ad memoriam, coperto di grigio come una tomba, e i dati, attenzione, rimangono nel sistema.

Negli Usa molti utenti hanno già smesso. Così, proprio nel momento in cui Facebook raggiungeva l’apice, ha iniziato a soffrire. Come una bolla speculativa da subprime. Gli iscritti hanno capito. E si sono suicidati in massa.

Marta Serafini
11 novembre 2008 (ultima modifica: 14 novembre 2008)

Le regole contro gli spioni
ATTENTI ALLE VOSTRE FOTO
Non é facile muoversi nel libro dei volti, e bisogna usare qualche accortezza per evitare di incappare in brutte sorprese, dalla frode telematica al furto d'identità.
1.- Registrazione limitata. Ci si iscrive su www.facebook.com fornendo dato obbligatori: mail, nome, cognome. E' sconsigliato invece fornire generalità non obbligatorie, quali foto, data di nascita, professione, numero di telefono, inclinazioni religiose e politiche e carta di credito.
2.- Potenziate i filtri. Attraverso le impostazioni si decide chi può leggere il vostro status, vedere le vostre foto e chi può leggere i commenti lasciati sul wall - il muro delle comunicazioni. Attenzione però: ogni tanto i filtri saltano.
3.- Amici, solo quelli veri. Meglio entrare in connessione solo con chi si conosce veramente. Su Facebook si invita chi vogliamo. Ma si è anche contattati da molti di cui non conosciamo nulla. Dietro questi volti, potrebbe celarsi un truffatore.
4.- Furti di foto. Per caricare un'immagine é richiesto, pro forma, il possesso dei diritti della foto in questione. In realtà chiunque può caricare quello che vuole. Si possono taggare (nominare) gli altri sulle immagini e viceversa. In ogni caso, é sempre possibile rimuovere il tag.
5.- Attenzione a chi legge. Si scambiano messaggi pubblici sul wall, o privati attraverso il sistema Inbox, visibile solo ai diretti interessati. Poi si può chattare con gli amici. Qui nessuno può spiare.
6.- Misurate quel che dite. Se non volete far sapere dove siete, cosa fate e pensate, evitate di dirlo. Sul proprio wall ci sono gli appuntamenti cui si é invitati e cui si intende partecipare. Presenti pure le cause di cui l'utente ha scelto di diventare supporter, i prodotti (film, alimenti, oggetti di moda, registi, cantanti ecc.) di cui si é diventati fan.
7.- State fermi. Su FB si può anche scegliere di non agire, lasciando che siano gli altri a contattarci, non si aggiungono immagini e non si mandano messaggi. Sono molti gli utenti che seguono questa "filosofia" per evitare sorprese.