04/11/07

Rocco Burtone ci invia un suo commento...


PENSO

“Nella stessa stanza trovai scimmie, bambini, uomini e donne, tutti ammucchiati insieme (…) Erano, senza eccezione, la popolazione più sozza che avessi incontrato.”

Charles Loring Brace, The Dangerous Classes of New York, 1872

“Noi protestiamo contro l’ingresso nel nostro Paese di persone i cui costumi e stili di vita abbassano gli standard di vita americani e il cui carattere, che appartiene a un ordine di intelligenza inferiore, rende impossibile conservare gli ideali più alti della moralità e civiltà americana.”

Reports of tha Immigration Commission USA 1911

“Alcuni uomini della Società Italiana dichiarano che le persone che arrivano in America (…) sono carbonari e banditi (…) così New York diventerà una colonia penale per i rifiuti dell’Italia.

New Herald 1872

“Si suppone che l’Italiano sia un grande criminale. E’ un grande criminale. L’Italia è prima in Europa con i suoi crimini violenti (…) Di regola, i criminali italiani non sono ladri o rapinatori, sono accoltellatori e assassini.

New York Times 14-5-1909

“Il coltello con cui taglia il pane (l’italiano) lo usa indifferentemente per tagliare l’orecchio o il dito a un altro dago. La vista del sangue gli è tanto comune come la vista del cibo che mangia!

J. Higham, Stranger in the Land, New York 1963

Questi sono alcuni stralci di articoli che danno l’idea di come venissero considerati i nostri emigranti in America. Chi volesse saperne di più, troverà tanta letteratura che parla di impiccagioni, eccidi, linciaggi ai danni degli Italiani che, nella scala dei malfattori erano secondi solo ai negri.

Riporto queste note perché rimango colpito da quanto sta avvenendo a Roma (e non solo) nei campi Rom distrutti dalle ruspe e con centinaia di persone scacciate da un Governo di sinistra (?) alla faccia della democrazia. Credo che tutti conoscano i fatti: un assassino-idiota Rumeno uccide una povera donna per (così pare) derubarla. Il tizio (che stranamente non fugge) è subito preso dalle Forze dell’ordine e due giorni dopo è scacciata anche tutta la comunità. E mi chiedo: è stata espulsa anche la donna, anche lei Rumena, che lo ha denunciato?

Un assioma è sicuramente vero: se una massa si muove, porterà con sé anche una percentuale di delinquenti. Questo vale per un popolo ma anche per i tifosi allo stadio. I furfanti raggiungono sempre percentuali variabili.

Danno da pensare anche le interviste alla colonia degli Albanesi che tengono a sottolineare la diversità dai Rumeni e gli zingari Italiani dai Marocchini e i Rumeni non zingari che prendono le distanze dagli altri… che tristezza. Ogni popolo, ogni etnia prende le distanze dagli altri, come a dire: “noi non siamo come loro”.

E ancora mi tornano alla mente altre parole di alcuni personaggi che, negli anni 60-70 arringavano la folla sottolineando le malefatte dei meridionali immigrati al nord ai danni della brava gente. E anche allora il linguaggio era lo stesso: “Non sono come noi, ci portano via il lavoro, sono delinquenti, sono fannulloni e sporchi, peggio dei porci…”. No, non sto esagerando, queste parole le ho proprio ascoltate in Veneto.

Mi rivolgo quindi al lettore meno ingenuo, più attento, più critico: non ti avvedi di quanto tentino di manipolarti? Ogni volta che accade qualcosa di criminoso c’è sempre qualcuno che grida “al lupo”, per fare dimenticare malefatte che a volte nascono in casa nostra. Gli abusi sui minori, sui più deboli, per esempio, avvengono nell’80% dei casi nelle nostre sane famiglie, eppure non ho mai visto tanto accanimento, tanto sgomento come in altre vicende. “Accade anche da noi, ma accade di meno” si dice e con questa scusa copriamo i nostri imbarazzi, i nostri razzismi.

Mi accorgo che questa lettera non può spiegare né chiarire un’acca, perché mille pagine non basterebbero e in fondo non credo di essere in grado di risolvere nulla né nulla ho da insegnare. Voglio però esortare la gente, la cosiddetta brava gente a fare uno sforzo: è vero, siamo circondati dai delinquenti, ma aggiustatevi gli occhiali e osservate meglio questi urlatori di catastrofi, scoprirete che molti di loro sono i farabutti che vorreste cacciare, che il crimine non è solo quello facilmente evidenziato dalla cronaca più becera che di questo si nutre e noi nutriamo infami che da una parte ci mettono in guardia dalle invasioni barbariche e dall’altra commettono le peggiori infamie. E a volte sono Friulani. Incredibile ma vero.

Una povera donna è stata massacrata a Roma da un assassino e centinaia di donne, uomini, vecchi, bambini ne stanno pagando le conseguenze e molta “brava gente” sta gongolando tranquillizzata.

Il razzismo è una delle peggiori malattie della nostra società.

Rocco Burtone (link su CultCorner.info)

1 commento:

Antonio Candeliere ha detto...

ottima analisi