Guantanamo? Abu-graib? Bosnia? Cile o Argentina?
Niente di tutto questo:
Genova, Italia - luglio 2001.
Enrica Bartesaghi
Secolo xix
Orrori nella caserma del G8 in aula le accuse dei pm il processo sui fatti di genova bolzaneto
Sei udienze per "inchiodare" 45 imputati accusati di violenze e abusi.
Genova. Il procuratore aggiunto Mario Morisani lo aveva chiesto al tribunale espressamente: «Facciamo presto, ne va della nostra reputazione di Paese civile e democratico». Il tribunale ha risposto imponendo al processo tappe forzate. Allontanato lo spettro della prescrizione dei reati già nel primo grado di giudizio (che si concluderà a maggio), inizia oggi l'ultimo atto del processo per i fatti di Bolzaneto, per gli abusi e le violenze compiute, secondo l'accusa, da funzionari di polizia e ufficiali dei carabinieri, agenti e medici, nella caserma del Reparto mobile durante il G8 del luglio 2001. Gli imputati sono 45.
Sabato 23 febbraio i pubblici ministeri Vittorio Ranieri Miniati e Patrizia Petruzziello hanno cominciato la loro requisitoria conducendo corte, difensori, parti civili e pubblico attraverso la loro ricostruzione di una caserma senza legge, dove un detenuto poteva essere fatto inginocchiare e abbaiare come un cane, essere inondato di spray urticante, subire il taglio del pieircing con le pinze, insulti e percosse. La difesa avrà spazio per rintuzzare ognuna delle imputazioni. Il codice ora assegna la parola all'accusa. E saranno sei udienze drammatiche, a giudicare dal programma che i due pm si sono dati.
L'appuntamento era per sabato 23 alle 9,30 nell'aula magna del palazzo di giustizia. La prima puntata della requisitoria sarà dedicata all'organizzazione all'interno della caserma di Bolzaneto come centro di detenzione temporanea durante il G8. Oggi, 25 febbraio i pm parleranno dell'attendibilità delle persone offese e delle loro testimonianze, mentre domani, martedì 26 febbraio, prenderanno in esame uno a uno i reati contestati. Le altre tre udienze saranno dedicate all'analisi delle responsabilità: dei vertici (lunedì 3 marzo), del livello intermedio, dei medici, degli esecutori materiali e dei presunti falsi commessi nell'ufficio matricola (martedì 4 marzo) e, infine, lunedì 10 marzo, dei reati commessi, secondo l'accusa, da medici e infermieri. Nella stessa giornata i pm Miniati e Petruzziello formuleranno anche le loro richieste di pena per gli imputati.
Poi sarà la volta delle parti civili e delle difese che dovrebbero terminare entro la fine di maggio. Presumibilmente la sentenza dovrebbe essere emessa in giugno. Quindi con anticipo sul termine della prescrizione.
Le accuse a carico degli imputati sono, a diverso titolo, quelle di abuso d'ufficio, violenza privata, falso, abuso di autorità nei confronti di detenuti o arrestati, violazione dell'ordinamento penitenziario e della convenzione per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali. L'inchiesta, durata 2 anni e 7 mesi, iniziò nell'agosto 2001 e si concluse con la richiesta di rinvio a giudizio il 12 maggio 2004. Le parti lese sono 209, sessanta delle quali si attendono un risarcimento civile che nessuna prescrizione potrà mai annullare.
Graziano Cetara
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