pubblicato venerdì 7 marzo da Exibart.com
08/03/08
Festa della Donna, anche il Ministero contribuisce al trionfo dell'ipocrisia...
Ci ha abituati, il Ministero per i Beni e le Attività Culturali, a ben altri traguardi, raggiunti specie nell'ultima parte della legislatura (vedi gli accordi sulle restituzioni di beni trafugati, per esempio...). Per cui pensavamo che nei pochi giorni che ci separano alle nuove elezioni, ci fossero in agenda altri obbiettivi, che non sostenere una festa che ormai riteniamo “vecchia” e mortificante per le stesse destinatarie, come quella della donna, l'8 marzo. E questo è ancor più eclatante in un ambiente come quello dell'arte, dove da tempo si è raggiunta una pari dignità che anzi spesso ha lasciato il posto a un primato femminile, testimoniato dagli infiniti posti chiave ricoperti da donne in musei, fondazioni, uffici stampa, gallerie, importanti rassegne. Quindi, giusto per onorare la cronaca riportiamo l'iniziativa ministeriale - giunta al secondo anno - con l'evento “La donna nell'arte”, all'insegna della promozione del patrimonio culturale italiano coniugata con i principi della “non discriminazione e delle pari opportunità” (sic). Sabato 8 marzo, tutte le donne potranno accedere gratuitamente ai luoghi d'arte statali, musei, monumenti, archivi, biblioteche, siti archeologici in cui saranno organizzati eventi speciali inerenti l'universo femminile, quali mostre, visite guidate, concerti e dibattiti. La domanda sorge spontanea: quando è che il discriminante sesso maschile ha diritto ad accedere gratuitamente ai succitati luoghi, tanto da rendere necessario ristabilire le pari opportunità?
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