2008, l'anno del topo
di Francesco Paternò
da Il Manifesto del 22 Dicembre 2007 il fogliettone
da Il Manifesto del 22 Dicembre 2007 il fogliettone
Citando labilmente a memoria, Deng Xiao Ping sosteneva che non è importante se un gatto sia grigio o nero, ma che acchiappi i topi. Esattamente trent'anni dopo, la linea denghista non solo si è affermata a Wall Street, con i cinesi ad acchiapparsi fette di finanza americana, ma anche in alcuni negozi alimentari di New York. Dove i proprietari hanno assunto gatti per fronteggiare topi, rei nottetempo di far buchi nelle buste della patatine, nel pane e insomma lì dove l'attrazione è fatale. Un fenomeno, se il New York Times la racconta in prima pagina come di una new wave, ovviamente con tanto di sito (www.workingclasscat.com) e riprese live su YouTube.
Gatti sterminatori, di tutti i colori. Rosso è Junior del signor Martinez, tnegozio a Brooklyn, con il quale ha risolto i suoi problemi: «Quando l'ho visto all'opera, mi sono detto: è un miracolo!». La linea denghista è passata nonostante una legge vieti di tenere felini o altri animali in un negozio di alimentari. Attivisti dei diritti delle bestiole stanno già chiedendo l'abolizione della legge - li ospitiamo in casa insieme al cibo, perché fuori no? - benché scacciare i topi attraverso una felina guardia rossa di nome Junior abbia qualche effetto collaterale. «Nessuno dei clienti - spiega il signor Duran, un paio di vetrine sempre a Brooklyn e proprietario del gatto Oreo - si è lamentato se trovava qualche pelo di gatto nel panino. Sanno che l'alternativa sarebbe trovare qualcosa di peggiore».
Accidenti. Magari più ispettori dell'ufficio di igiene farebbero meglio il loro lavoro, almeno dal punto di vista dei consumatori. Quel che è certo, l'ideologia denghista si è infranta sul muro della Disney/Pixar, che ai topi in dispensa e addirittura ai fornelli ha dedicato un magnifico film, «Ratatouille». Contro di loro, niente gatti, solo umani perdenti tant'è che il topino diventerà un piccolo chef. E per dirla tutta, nel febbraio 2008 in Cina comincia l'anno del topo.
Gatti sterminatori, di tutti i colori. Rosso è Junior del signor Martinez, tnegozio a Brooklyn, con il quale ha risolto i suoi problemi: «Quando l'ho visto all'opera, mi sono detto: è un miracolo!». La linea denghista è passata nonostante una legge vieti di tenere felini o altri animali in un negozio di alimentari. Attivisti dei diritti delle bestiole stanno già chiedendo l'abolizione della legge - li ospitiamo in casa insieme al cibo, perché fuori no? - benché scacciare i topi attraverso una felina guardia rossa di nome Junior abbia qualche effetto collaterale. «Nessuno dei clienti - spiega il signor Duran, un paio di vetrine sempre a Brooklyn e proprietario del gatto Oreo - si è lamentato se trovava qualche pelo di gatto nel panino. Sanno che l'alternativa sarebbe trovare qualcosa di peggiore».
Accidenti. Magari più ispettori dell'ufficio di igiene farebbero meglio il loro lavoro, almeno dal punto di vista dei consumatori. Quel che è certo, l'ideologia denghista si è infranta sul muro della Disney/Pixar, che ai topi in dispensa e addirittura ai fornelli ha dedicato un magnifico film, «Ratatouille». Contro di loro, niente gatti, solo umani perdenti tant'è che il topino diventerà un piccolo chef. E per dirla tutta, nel febbraio 2008 in Cina comincia l'anno del topo.
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