"Buon Natale ai disoccupati, ai padri di famiglia senza lavoro, ai precari lasciati a casa a decine di migliaia, ai detenuti uccisi in carcere senza giustizia, ai lavoratori che passeranno le feste sui tetti per difendere la loro azienda, agli studenti senza un futuro, ai ricercatori senza fondi, ai malati senza assistenza e ai loro familiari che si sostituiscono giorno e notte allo Stato, ai giudici che fanno ancora i giudici, ai giornalisti che fanno ancora i giornalisti, agli insegnanti che fanno ancora gli insegnanti, a coloro che pagano tutte le tasse anche per chi non le ha mai pagate e viene condonato da Tremorti con un miserabile 5%, agli emigrati che vengono derisi a causa del loro Paese, agli emigrati il cui conto corrente è stato svuotato dallo Stato attraverso i conti dormienti, agli emigrati che si fanno passare per greci, francesi, spagnoli per la vergogna, agli italiani che tengono ancora in vita il Paese con la loro testardaggine: operai, impiegati, imprenditori, a chi ha perso il TFR e a chi perderà parte della pensione dall'anno nuovo, alle mamme delle città più inquinate del mondo e ai loro bambini con la tosse cronica, a chi viaggia per lavoro e non sa mai quando e se arriverà, ai morti di Viareggio, dell'Aquila, di Messina: tutti uccisi dall'incuria delle istituzioni e nessuno mai pagherà per loro, ai blogger che hanno prodotto un'informazione mai vista in Italia attraverso la Rete, ai familiari delle vittime di mafia sbeffeggiati da politici cialtroni, a chi ha perso la propria casa perché non è riuscito a pagare la rata del mutuo, alle forze dell'Ordine svilite da ministri che non le rappresentano, a chi ha tenuto la schiena dritta.
Buon Natale ad Antonio Di Pietro, lasciato solo come un bersaglio da un'opposizione che si è venduta da almeno vent'anni, a Travaglio definito "terrorista mediatico" da un vecchio piduista, alla Gabanelli che ci precipita ogni domenica nello sconforto di vivere in un Paese dominato da ladri e farabutti, ai preti che fanno sentire ancora, alta e forte, la voce di Cristo: Ciotti, Gallo, Farinella, Zanotelli, a chi si è messo l'elmetto ed è uscito fuori, armato solo della sua indignazione, a far sentire la sua voce, ai Meet Up che cambiano in silenzio il Paese, ai ragazzi e alle ragazze delle liste civiche che si battono e fanno cose meravigliose, a chi si incazza ogni volta che vede un sopruso e non china la testa e reagisce senza pensare alle conseguenze, ai cittadini delle "agende rosse" e a Salvatore Borsellino che pretendono la verità sulla strage di Capaci, a Greenpeace e a tutti i movimenti che si oppongono alla follia del nucleare, a tutte le organizzazioni di volontariato che sono la vera struttura portante del Paese: senza di loro si fermerebbe in pochi giorni.
Ho forse dimenticato qualcuno e me ne scuso in anticipo." Buon Natale da Beppe Grillo.
25/12/09
Un albero di Natale - Buon Natale da Beppe Grillo
12/12/09
Sher Khan, irregolare sempre in prima fila
Sher Khan, irregolare sempre in prima fila
Muore di freddo a piazza Vittorio uno storico leader antirazzista
Un mazzo di fiori e alcuni ceri. E soprattutto i compagni di lotta di Sher Khan, increduli, in questo angolo di piazza Vittorio - tra via Bixio e via Principe Eugenio - dove ieri notte è stato trovato morto «un clochard», come hanno battuto le agenzie di stampa. Ma in poche ore nella Roma antirazzista si è diffusa la notizia: una volta tanto quel «barbone», quel «senza fissa dimora», lo conoscono tutti. Si chiamava Mohammad Muzaffar Alì, detto Sher Khan, e ieri sera il gruppo di persone corse in piazza Vittorio - dove era stata convocata una riunione per decidere cosa fare per rendergli omaggio - non smettevano di ricordare quanto fosse «un infaticabile rompicoglioni».
Alto, grosso, come tanti immigrati dall'Asia non aveva mai imparato a parlare bene l'italiano. Rimbomba nelle orecchie la sua voce possente: «Noi vo-glia-mo permesso di soggiorno». Era lo slogan scandito fino al parossismo nelle grandi manifestazioni antirazziste degli anni '90. In quei primi movimenti di massa che vedevano le comunità immigrate organizzarsi per chiedere un documento. Sher Khan c'era sempre. Aveva iniziato alla Pantanella, insieme a don Luigi Di Liegro e Dino Frisullo. Aveva fondato al prima associazione degli immigrati asiatici, la «Union asian workers association». «Un gran rompiscatole, che ti telefonava alle ore più impensate dicendo "corri, c'è tanti ragazzi qui che dormono al freddo, bisogna fare qualcosa", ed era capace di non mollare la presa finché non ti mettevi in moto», lo ricorda Alessia Montuori di Senzaconfine.
A Roma era arrivato nel 1988 dal Pakistan, dalla città di Dera Ghaji Khan dove ora si cercherà di rimandare il suo corpo facendo una raccolta fondi. Ad aspettarlo sono rimasti solo alcuni fratelli. Giovedì prossimo, invece, ci sarà una commemorazione e forse anche un corteo. A lui sarebbe piaciuto. Per Sher Khan fare politica, organizzarsi, fare gruppo e contestare era un modo di vita. «Uno splendido caratteraccio, che ti costringeva a mollare ogni impegno per fare le cose, con ogni mezzo necessario», per dirla con il responsabile immigrazione di Rifondazione, Stefano Galieni. L'esatto contrario del «modello immigrato» a cui aspirano le leggi italiane: Sher Khan era il tipico soggetto che in tanti avrebbero volentieri cacciato a calci fuori dall'Italia. Un improduttivo, uno con cui non era facile ragionare, uno che non ha mai fatto niente per piacere. E, in parte, ce l'hanno fatta. È stato un lavoro facile: a Sher Khan è stata data la caccia. Non a lui in particolare, ovviamente. Ma ogni nuova barriera edificata a suon di legge per rendere impossibile una vita dignitosa a chi non si normalizza, gli ha tolto un pezzetto d'aria. Il suo lavoro era un'occupazione informale, ma preziosa: accompagnava gli immigrati in questura, si occupava di seguire le loro pastoie burocratiche, e in cambio chiedeva dei soldi. Mai abbastanza - a differenza di altri - per diventare ricco. Infatti non ha mai avuto una casa. Sher Khan ha sempre vissuto dove capitava. Fino alla fine di settembre abitava nell'occupazione della Cartiera, quella che è stata sgomberata dal sindaco Gianni Alemanno insieme all'occupazione dell'ospedale Regina Elena. Centinaia di persone per strada perché secondo il sindaco di Roma non si possono più tollerare illegalità. Sempre per lo stesso motivo - e cioè perché non si possono tollerare le illegalità - Sher Khan ha passato il mese di ottobre nel Centro di identificazione e di espulsione di Ponte Galeria: non aveva un permesso di soggiorno. Ora si scopre che a giorni ne avrebbe ottenuto uno per motivi umanitari: glielo avrebbe rilasciato la questura di Roma, dove alla fine era approdata la sua antica richiesta di asilo politico. Un permesso che non avrebbe risolto la sua situazione se non per poco tempo: quel tipo di documento dura un anno, ed è difficilissimo da rinnovare. Presto, sarebbe tornato ad essere un clandestino. Il primo permesso lo aveva ottenuto tanti anni fa con la sanatoria delle legge Martelli. Poi, siccome uno straniero per vivere in Italia deve avere un regolare contratto di lavoro e una casa con tutti i crismi, ha finito per perderlo. Cosa dovessero identificare a Ponte Galeria - visto che il soggetto era ben conosciuto dalla questura romana - non si capisce bene, ovviamente. Né dove avrebbero voluto espellerlo, visto che Sher Khan viveva da ventidue anni in Italia. Infatti, a rinviarlo in patria non ci ha pensato nessuno: ha semplicemente fatto un ennesimo soggiorno nelle patrie galere per stranieri per poi tornare sui marciapiedi di Piazza Vittorio. Forse, un po' più depresso. Una persona che lo ha incontrato proprio martedì dice di aver raccolto le sue lamentele: «Non sto tanto bene», avrebbe detto. Certamente non abbastanza per vivere in strada.
La legge, invece, Sher Khan la conosceva bene. Non le è sfuggito. Aveva precedenti penali, e alcuni anni fa è stato condannato a un anno e otto mesi di galera con un'accusa infamante: tentativo di stupro. Ma quell'episodio che destò scandalo, va raccontato per quello che è stato almeno il giorno della sua morte: Sher Khan toccò il sedere a un'addetta alla sicurezza delle metropolitane con cui litigò perché - ubriaco e senza biglietto - voleva infilarsi sul treno. Chi lo ha conosciuto, e ha conosciuto il suo modo a volte arrogante e machista di relazionarsi, può tranquillamente immaginarlo mentre compie un atto del genere. La condanna - e altri precedenti legati alla sua vita di strada - hanno rappresentato un insormontabile ostacolo all'ottenimento di un permesso di soggiorno. Quello che ha chiesto a gran voce attraversando le strade di Roma per vent'anni. Se n'è andato senza riuscire a metterci le mani sopra. Che maledizione, Sher Khan.
09/12/09
Un titolo azzeccato: paese di merda - (dal palco del nobday)
L'INTERVENTO DAL PALCO
Un titolo azzeccato: paese di merda
19/11/09
Festival del Circo Contemporaneo in Valcolvera - FOTO
Con la speranza che un così eccezzionale evento si possa ripetere anche nel 2010, con la vostra energia, allegria e vitalità che trasmettete, Vi salutiamo con grande riconoscenza, associazione culturale PropitQmò... mandi fantats, a riviodisi!
15/11/09
APPELLO: I No Ponte di Messina in piazza per gli alluvionati
La rete No Ponte messinese indice pertanto a Torre Faro, a due mesi dall'alluvione, in un luogo simbolo minacciato dal megapilone del Ponte e lì dove oggi trovano accoglienza in strutture alberghiere buona parte degli abitanti delle zone alluvionate, una manifestazione martedì 1 dicembre alle 18 con concentramento in Via Circuito (davanti al Campeggio dello Stretto) per chiedere l'utilizzo del miliardo e trecento milioni di euro stanziato per il Ponte per la messa in sicurezza dei nostri territori e, prioritariamente, per le aree alluvionate.
27/10/09
27 Ottobre mailbombing su componenti Commissione Affari Costituzionali del Senato
Campagna nazionale "Salva l’Acqua"
27 Ottobre mailbombing su componenti Commissione Affari Costituzionali del Senato
Il decreto legge 135/09 sarà votato dalla Commissione Affari Costituzionali del Senato il 28 Ottobre e successivamente approderà in aula al Senato il 3 Novembre.
Tale provvedimento se convertito in legge sottrarrà ai cittadini ed alla sovranità delle Regioni e dei Comuni l’acqua potabile di rubinetto, il bene più prezioso, per consegnarlo, a partire dal 2011, agli interessi delle grandi multinazionali e farne un nuovo business per i privati.
Noi pensiamo che sia un epilogo da scongiurare, sia per un concetto inviolabile che annovera l’acqua come un diritto universale e non come merce, ma anche per le ripercussioni disastrose che una privatizzazione potrebbe generare sui cittadini in funzione della crescita delle tariffe.
Pertanto, alla luce di quanto sopra e in previsione della discussione in sede referente presso la Commissione Affari Costituzionali del Senato di tale provvedimento, è necessario attuare un mailbombing sui componenti della Commissione, al fine di mettere un po’ di pressione richiedendo che le nostre richieste siano sostenute nel dibattito.
Affinchè sortisca effetto, è importante che l’invio delle mail sia realizzato contemporaneamente dal maggior numero di persone possibili, pertanto
concentriamoci tutti sulla giornata di martedì 27 Ottobre
Di seguito l’elenco degli indirizzi e-mail dei Senatori della Commissione Affari Costituzionali del Senato ed il testo da inviare loro.
Elenco e-mail:
vizzini_c@posta.senato.it, carlovizzini@carlovizzini.it, benedettivalentini_d@posta.senato.it, incostante_m@posta.senato.it, adamo_m@posta.senato.it, bodega_l@posta.senato.it, bastico_m@posta.senato.it, battaglia_a@posta.senato.it, belisario_f@posta.senato.it, bianco_v@posta.senato.it, boscetto_g@posta.senato.it, ceccanti_s@posta.senato.it, cossiga_f@posta.senato.it, desena_l@posta.senato.it, fazzone_c@posta.senato.it, lauro_r@posta.senato.it, malan_l@posta.senato.it,
marino_m@posta.senato.it, nespoli_v@posta.senato.it, pardi_f@posta.senato.it, pastore_a@posta.senato.it, pistorio_g@posta.senato.it, procacci_g@posta.senato.it, saltamartini_f@posta.senato.it, sanna_f@posta.senato.it, saro_g@posta.senato.it, sarro_c@posta.senato.it, vitali_w@posta.senato.it
Testo della mail da inviare:
Ai/alle Senatori/Senatrici della Commissione Affari Costituzionali del Senato
Oggetto: esame del decreto-legge 25 settembre 2009, n. 135, recante disposizioni urgenti per l’attuazione di obblighi comunitari e per l’esecuzione di sentenze della Corte di giustizia delle Comunità europee
Gentile Senatore/Senatrice,
ci permettiamo di scriverLe come aderenti al Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua, una rete associativa cui aderiscono più di settanta organizzazioni nazionali e più di mille comitati territoriali, accomunati dalla consapevolezza dell’importanza dell’acqua come bene comune e diritto umano universale, dalla necessità di una sua salvaguardia per l’ambiente e per le future generazioni, dalla determinazione per una gestione pubblica e partecipativa dei servizi idrici. A tal proposito, Le ricordiamo che il Forum italiano dei movimenti per l’acqua ha deposito nel luglio 2007, una legge d’iniziativa popolare per la ripubblicizzazione dell’acqua supportata da 406.626 firme di cittadini.
Il recente Art. 15 del D.L. 135 - che ha modificato l’Art. 23bis L. 133/08 - muove passi decisi verso la privatizzazione dei servizi idrici e degli altri servizi pubblici locali, prevedendo l’obbligo di affidare la gestione dei servizi pubblici a rilevanza economica a favore di imprenditori o di società in qualunque forma costituite individuati mediante procedure competitive ad evidenza pubblica o, in alternativa a società a partecipazione mista pubblica e privata con capitale privato non inferiore al 40%.
Tale provvedimento se convertito in legge sottrarrà ai cittadini ed alla sovranità delle Regioni e dei Comuni l’acqua potabile di rubinetto, il bene più prezioso, per consegnarlo, a partire dal 2011, agli interessi delle grandi multinazionali e farne un nuovo business per i privati.
Noi pensiamo che sia un epilogo da scongiurare, sia per un concetto inviolabile che annovera l’acqua come un diritto universale e non come merce, ma anche per le ripercussioni disastrose che una privatizzazione potrebbe generare sui cittadini in funzione della crescita delle tariffe.
Pertanto, alla luce di quanto sopra e in previsione della discussione in sede referente presso la Commissione Affari Costituzionali del Senato di tale provvedimento,
Le chiediamo
di esprimersi per il ritiro delle nuove norme che privatizzano l’acqua;
di sostenere gli emendamenti finalizzati ad escludere il servizio idrico dai servizi pubblici locali di rilevanza economica;
di sostenere, nel corso del dibattito parlamentare, le proposte avanzate dal Forum italiano dei Movimenti per l’Acqua (www.acquabenecomune.org).
Siamo certi dell’attenzione con cui vorrà considerare la presente richiesta e restiamo in attesa, anche tramite la Segreteria Operativa del Forum dei Movimenti per l’Acqua di conoscere le Sue decisioni.
Cogliamo l’occasione per porgerLe i più cordiali auguri di buon lavoro.
Per riscontro e contatti:
Segreteria Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua
Via di S. Ambrogio n.4 - 00186 Roma
Tel./Fax. 06/68136225 Lun.-Ven. 15:00-19:00
e-mail: segreteria@acquabenecomune.org
Sito web: www.acquabenecomune.org
07/10/09
Adolfo Perez Esquivel - Dalla lotta contro le dittature alla salvaguardia del creato
Non c’è primo, secondo, terzo o quarto mondo, c’è un unico mondo, i diritti sono uguali per tutti. Dobbiamo combattere le ingiustizie e le dittature usando gli strumenti della nonviolenza e le istanze giuridiche internazionali. Ma il nostro impegno oggi si deve allargare anche alla difesa di tutto il Creato. Questo in estrema sintesi il messaggio lanciato a Trento dal premio Nobel per la pace Adolfo Perez Esquivel, che ha parlato ieri in una sala Depero gremita di pubblico. "Sulle rotte del mondo", quest'anno alla sua prima edizione, si sta confermando - anche grazie all'apprezzamento che i trentini riservano a tutti gli eventi pubblici della manifestazione - un vero e proprio "festival della solidarietà", con tante voci che si incrociano e dialogano in libertà, a partire naturalmente da quelle dei missionari.
Visita il sito: www.missionetrentino.it
30/09/09
Cargo Zanoobia: quei fusti griffati sulla nave dei veleni
È buia la stiva della motonave da cargo Zanoobia, ottantuno metri di lunghezza e la bandiera siriana sul pennone. Una oscurità che diventa improvvisamente pesante, insopportabile, quando i portuali entrano per verificare il carico. Il respiro viene a mancare, e la poca luce che scende in coperta appena illumina le pareti rigate dai liquidi fuoriusciti dai bidoni di ferro, accatastati su tre livelli, legati con corde. Migliaia di fusti, più di duemila tonnellate di scorie velenose, mortali, che hanno girato il mondo per un anno e mezzo. Approdate alla fine - il sette maggio del 1988 - a Genova, in quell'Italia che li aveva spediti per farli sparire verso le mete del neocolonialismo dei rifiuti pericolosi. Zanoobia è uno dei tanti nomi scritti nelle storie delle decine di navi dei veleni che hanno trasportato, grazie ad una rete criminale di mediatori, faccendieri e trafficanti, le scorie del nostro sistema industriale. Un viaggio tortuoso e silenzioso, partito da Massa Carrara un anno e mezzo prima, per approdare di nuovo in Italia dopo aver attraversato il canale di Suez, tre continenti, un oceano ed infine il Mediterraneo.
di Guglielmo Ragozzino
Archeologia chimica
27/09/09
Reportage dal raduno padano di Venezia - Venezia invasa
16/09/09
Questo lunedi partecipa alla grande Chiamata al Risveglio Globale
Questo lunedi partecipa alla grande Chiamata al Risveglio Globale – negli oltre 1000 eventi che si terranno in 88 paesi, riuniamoci per qualche minuto in luoghi pubblici in tutto il mondo per fare pressione sui leader mondiali perché rimettano le negoziazioni sul clima sulla giusta strada! Dai uno sguardo alla nostra mappa del mondo e alla lista degli eventi per trovare un evento nella tua area, e poi firma per partecipare a questa straordinaria giornata d’azione: |
Un migliaio di eventi è un risultato impressionante, ma se centinaia di migliaia di noi vi prenderanno parte il 21 settembre – inonderemo i leader mondiali in riunione a New York il giorno dopo con un numero storico di messaggi provenienti dalla società civile, giusto in tempo per ravvivare i loro discorsi pericolosamente languenti sul clima. Clicca qui per accettare l’invito.
La maggior parte sono eventi "flash" molto brevi – che richiedono solo 5 minuti durante la pausa pranzo o tornando a casa dal lavoro. Sono divertenti, politicamente incisivi, e danno l’opportunità di incontrare altre straordinarie persone di Avaaz di tutte le età e percorsi di vita. Non c’è bisogno di nessuna preparazione – basta arrivare e portare qualche amico! Il pianeta ha bisogno di noi, uniamoci per salvarlo -- clicca qui in basso per trovare un evento nella tua area:
http://www.avaaz.org/it/tcktcktck_map
I leader mondiali e i media sono già attenti a ciò che faremo il 21 settembre. E la stampa sta riportando che le urgenti negoziazioni su un accordo globale per fermare la catastrofe climatica sono trascurate - la verità è che i nostri leader non stanno prendendo le decisioni serie che sono necessarie – sembra che sentano più pressione dalle imprese petrolifere e del carbone che dalla gente comune che è invece preoccupata di invertire la crisi climatica e dare il via a una nuova economia verde. il 21 settembre è il momento per innescare tutti questi cambiamenti.
Gli eventi saranno semplici e divertenti. Basta cercare altre persone che tengano sollevati cellulari i cui allarmi squillano all’ora giusta, convergere gli uni verso gli altri, fare una foto e una telefonata di sveglia ai nostri governanti. Le foto saranno raccolte e mostrate in televisione e ai leader mondiali per dimostrare la forza della nostra richiesta e le telefonate inonderanno gli uffici dei nostri governanti direttamente.
Non tutti gli eventi sono uguali – molti eventi di Chiamata al Risveglio sono entusiasmanti per la loro varietà -- monaci reciteranno preghiere, chiese suoneranno le campane, alcuni proietteranno il nuovo film sul clima "L’Era dello Stupido". Clicca qui in basso per trovare un evento nella tua area, rispondi per accettare l’invito e passa parola ad un amico:
http://www.avaaz.org/it/tcktcktck_map
La nostra richiesta ai leader mondiali è che firmino un trattato globale equo, ambizioso e vincolante che fermi la catastrofe climatica. La settimana prossima è l’ultima riunione dei leader mondiali sul clima! Dal momento che le loro negoziazioni si sono mostrate finora inadeguate , dipende davvero da noi. Sorprendiamoli.
Ci vediamo il 21,
Paul, Iain, Graziela, Ricken, Alice J, Ben, Milena, Brett, Taren, Pascal, Paula, Benji, Alice W, Luis, Raluca, Milena, Veronique, Chris, Margaret, Julius, e tutto il team di Aaaz
PS La Chiamata al Risveglio Globale è una giornata d’azione aperta e creativa che dipende dall’energia e dall’ingegno di tutti noi -- e quindi lo è anche ognuno dei nostri eventi. Se pensi di poter coinvolgere un leader, un personaggio pubblico o un’organizzazione ben noti; se hai a disposizione un teatro o un gruppo di danza o di arte che potrebbe fare un’esibizione vistosa in uno spazio pubblico; se puoi chiedere alla chiesa o ad un’altra istituzione di cui fai parte di suonare le campane o se vuoi invitare qualche collega a partecipare con te ad un flashmob di sveglia a o vicino al vostro posto di lavoro, o se vuoi dare un tuo contributo unico alla chiamata al risveglio in qualche altro modo che non possiamo neanche immaginare -- fai pure! Non aspettare la nostra autorizzazione -- basta che registri il tuo programma inviandocelo per email a open21@avaaz.org.
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CHI SIAMO
Avaaz.org è un'organizzazione non-profit e indipendente, che lavora con campagne di sensibilizzazione in modo che le opinioni e i valori dei popoli del mondo abbiano un impatto sulle decisioni globali. (Avaaz significa "voce" in molte lingue.) Avaaz non riceve fondi da governi o aziende ed è composta da un team internazionale di persone sparse tra Londra, Rio de Janeiro, New York, Parigi, Washington e Ginevra. +1 888 922 8229
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15/09/09
Tranquilli, ci pensa Scajola, col nucleare pulito!
NUCLEARE
E Scajola da Bari insiste sul futuro atomico dell'Italia
MENTRE.....INVECE, ANCHE e NON SOLO!!!
Un fantasma che riemerge dal passato
Berlusconi «arruola» Mike: «Mi incitava a continuare»
Migliaia di persone a Milano per l'ultimo saluto
C'era la televisione ieri in piazza Duomo a Milano, ai funerali di Mike Bongiorno. Non poteva essere che così. Mike la tv non solo l'ha fatta, l'ha creata, costruita, plasmata, dagli anni del dopoguerra fino a ieri. Non fosse stato per l'infarto che lo ha ucciso martedì scorso, avrebbe fatto anche quella di oggi. E di domani. Allora la sua «figlioletta prediletta» non poteva mancare per l'ultimo saluto al suo «paparino».
C'erano le telecamere piazzate ovunque, pronte a riprendere ogni minima scena e proiettarla sul maxischermo allestito accanto al Duomo (e sotto lo schermo una maxipubblicità di Mediaset premium, sarà un caso?). C'erano il mondo dello spettacolo a salutare il suo decano. Il «nemico» Pippo Baudo, che si proclama allievo di Mike fin dagli esordi e ora «ultimo vecchio rimasto», che accompagna il «rivale» di sempre fuori dalla chiesa sulle sue spalle. Le autorità: il sindaco Letizia Moratti, il presidente della Provincia di Milano Guido Podestà, il prefetto Gian valerio Lombardi. Ma soprattutto c'era piazza Duomo gremita di gente normale, qualunque, (la questura, una volta tanto, gonfia i numeri e parla di 15mila presenze) che è andata a salutare il «suo» Mike. Era il suo «popolo», che poi è il popolo della tv. Casalinghe, pensionati, uomini e donne dai capelli bianchi, molti dei quali hanno imparato l'italiano proprio da quell'americano che sorrideva loro dal piccolo schermo, in anni ormai remoti, quelli del bianco e nero. Ma anche giovani, che Mike se lo ricordano già a colori, accanto a Fiorello mentre pubblicizza questo o quel prodotto. Tutti lì ad applaudirlo. Pronti, non appena la telecamera zooma sul «pubblico», a fare «ciao ciao» con la manina, a prendersi il loro minuto di celebrità. Quello che Mike con le sue trasmissioni ha sempre regalato loro.
E c'era pure Berlusconi che, tanto per cambiare, ha cercato ancora una volta di rubare la scena «accaparrandosi», facendo suo, tutto l'arco della vita del presentatore, dagli anni della guerra all'ultimo periodo, dopo il loro «divorzio non consensuale». Ma anche questo non stupisce. Se Bongiorno è stato il «re delle televendite», il presidente del consiglio il mestiere dell'imbonitore lo sa fare ancora meglio. Non doveva parlare dopo la cerimonia. Gli unici interventi previsti erano quelli di Fabio Fazio, che ha parlato di una persona «capace di conquistarsi la stima degli italiani», e di Fiorello, che lo ha ricordato con «allegria», perché «era una persona a cui piaceva ridere». E allora lo show-man lo imita pure: «Hai visto che mi hanno dato il Duomo - dice con la voce di Mike - per Baudo mica l'avrebbero fatto eh! Allegria!». Anche Baudo, «l'acerrimo amico», lo ha omaggiato: «Nel nostro lavoro siamo tutti coristi, tu eri il solista». La cerimonia poteva finire qui. Invece no. Il premier prima si ritrae, fintamente timido, poi, con passo deciso, si avvicina al microfono. «Era un uomo buono, semplice, dispensatore di positività - dice - Per ricordarlo servono parole semplici». Lo definisce «un eroe della Resistenza, quel movimento che restituì all'Italia dignità e libertà», dice rubando (con che coraggio) le parole usate qualche giorno fa dal presidente della repubblica Napolitano. Poi la butta sul politico, e attacca il pippotto pro domo sua, portando Mike Bongiorno dalla sua parte anche post mortem: «A lui va il mio ringraziamento per come mi ha sostenuto nel mio servizio per l'Italia e per gli italiani - dice - Anche recentemente mi ha invitato a continuare». Dimostrare di avere dalla tua un «eroe nazionale» ti preserva da qualsiasi critica. Così ha anche la scusa per non partecipare all'inaugurazione della fiera del Levante a Bari e non ha nemmeno il tempo di andare a Gubbio dai suoi ragazzi del Pdl, e magari rispondere a qualche imbarazzante domanda sui rapporti con Gianfranco Fini. Ma lui ha buon gioco, e a favore di telecamera ripete che il funerale è stato «un successo, perché la gente apprezza chi fa ed è lontana da chi chiacchiera, calunnia, mistifica e insinua». Così, dopo che nel corso degli anni con la sua professionalità Mike Bongiorno gli ha regalato successo imprenditoriale e soldi a palate, ieri è riuscito anche a salvarlo da situazioni non particolarmente gradite. Allegria!
14/07/09
Polvere DI MONFALCONE - vedova all'amianto
10/07/09
Un angelo chiamato Niki - dall'omonimo blog
NIKI APRILE GATTI .....IL G8....L'ORGOGLIO....LA VERGOGNA
"YES, WE CAMP"
sulla collina di Roio.(L'Aquila)
Foto di famiglia allargata anche a Egitto, Messico, Sudafrica, India, Brasile e Cina per gli otto Grandi, al termine della loro sessione di lavoro questa mattina all'Aquila. Davanti a uno scenario di finte montagne innevate, i leader hanno scherzato fra loro aspettando il premier canadese, Stephen Harper, ultimo a presentarsi dopo Barack Obama che, poco prima, era stato accolto dagli altri leader con un applauso. Scattata la foto, per i 14 leader inizia la colazione di lavoro estesa alle organizzazioni Aie, Banca Mondiale, Fondo monetario internazionale, Ilo, Ocse, Omc e Onu per discutere delle fonti future della crescita economica globale
Quattro consiglieri comunali dell'Aquila si sono incatenati a una ringhiera di un palazzo nei pressi di piazza d'Armi per protestare contro il decreto legge sul terremoto. Si tratta di Enrico Perilli (Prc), di Francesco Valentini (Pd), Luigi D'Eramo (La Destra) e di Luigi Faccia (L'Aquila Città Unita - lista civica)
Leggo sul blog 6 Aprile :"...Cellulari sotto controllo o fuori uso del tutto, niente internet, divieto di uscire dalle tendopoli, divieto di pensare e di rifiatà (respirare come diciamo noi in Abruzzo).
Perchè invece Caro Onorevole Berlusconi, non fate un bel pranzo nelle tendopoli??
Perchè non mostra la realtà a questi "Grandi"??
Realtà così diversa dalla bellissima Caserma di Coppito.....
Tutti i permessi chiesti dagli Aquilani sono stati negati dalla questura. Per gli Aquilani non c'è spazio in questo G8...... Perchè???
Poi sa Onorevole, cosa diceva
Karl Popper???
"Lo stato di civiltà di un paese si riconosce dallo stato delle sue carceri!"
E allora sa io cosa farei? Organizzerei con questi "grandi"
una bella visita al Carcere di Sollicciano a Firenze, così
farei vedere loro il "nostro" stato di civiltà....
Sa forse Lei Onorevole è stato troppo occupato in questi giorni, ma sa cosa è successo???
Qualcosa di "incredibile"...... 20 giorni fa è morta una detenuta di 40 anni e si parla di "omicidio"
riporto l'articolo:"..Intanto, sempre secondo il sindacato Uil Pa di polizia penitenziaria, la detenuta morta lo scorso pomeriggio nel carcere di Sollicciano, all'apparenza per un caso di soffocamento da cibo, potrebbe, invece, essere la vittima di un omicidio. "La morte della detenuta - ha affermato Eleuterio Grieco - presenta ancora aspetti oscuri rispetto ai quali le indagini tenteranno di fare piena luce. L'autopsia certamente contribuirà in modo determinante ma una delle ipotesi è che la mozzarella che ha soffocato la detenuta sia stata violentemente collocata nella gola dall'altra psicolabile ristretta nella stessa cella".
Giallo anche sulla morte del detenuto avvenuta il 24/04/2009
di Ihssane Fakhreddine(dice il garante dei detenuti Franco
Corleone, ".....è morto in circostanze che hanno dell’incredibile. Può darsi che si tratti di una morte naturale; l’autopsia ci dirà le ragioni." Questo ragazzo pare abbia lavorato o fatto provini in TV, era perfettamente integrato in Italia.......
Il 7 Luglio (mentre lì da voi fervevano gli ultimi preparativi) Presidente, è morta una ragazza di 27 anni, sì, sempre dentro a Sollicciano ed anche qui le cause sono "da accertare" (un'altra vita spezzata, un'altra famiglia distrutta...)
Non sò a Voi, ma a me tutte queste storie dentro a Sollicciano mi fanno paura..... Per cui potrebbere essere, Presidente, che una Vostra visita lì dentro potrebbe fare Chiarezza???
E Le ricordo, che è un anno che urlo, dal 24 Giugno 2008, che il mio amato Niki ,lì dentro è stato ammazzato!!!
E anche Lei Ministro Alfano, perchè non dispone un’ispezione presso l’Istituto Penitenziario di Sollicciano per capire cosa succede?? (già sollecitata da me, nella lettera al Presidente Onorevole Giorgio Napolitano?????)
Nessuna Società che si definisce "civile" e che ospita i "grandi" di tutto il mondo può tollerare tanto....!!!!
A Voi che mi leggete invece, vorrei invitarVi ad una riflessione: ogni volta che c'è un suicidio in carcere o una morte da accertare, passano giorni prima di riuscire a sapere il nome del detenuto,chiesi anche ad un giornalista una volta e mi rispose: "quando si tratta di suicidi, riserviamo sempre i nomi, anche per una forma di rispetto per la famiglia..." Quando passa un pò di tempo poi su internet si trovano, infatti io non sono riuscita a trovare il nome di questa ragazza di 27 anni. Ebbene, secondo Voi, a me, perchè questa "forma di rispetto" non è stata riservata, visto che "loro" dicono essere stato un suicidio??? Il giorno dopo Niki era su tutti i giornali nazionali e locali..... con tanto di nome e cognome e.....FOTO SEGNALETICA..PERCHE'??
TI AMO NIKI
SHALOM
MAMMA